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Giovedì, 28 Marzo 2024
La protesta / Castello / Via Calatafimi, 5

Gli studenti non vanno per il sottile: “Come posso studiare con la m*rda nel c*lo?”

Emblematico striscione esposto dai giovani del liceo "Medardo Rosso" di Lecco: in decine hanno protestato “per un diritto allo studio assente”, partendo dai bagni dell’istituto “da settimane inagibili”

Emblematica protesta degli studenti per le condizioni del liceo "Medardo Rosso" di Lecco. Secondo quanto denunciato dai rappresentanti dei giovani “è l’ennesimo caso di mancata tutela del diritto allo studio” quello che stamattina ha portato diverse decine di studentesse e studenti dell'Artistico a protestare davanti all’istituto, rinunciando a seguire le lezioni di oggi per chiedere a gran voce alla Provincia di Lecco un intervento effettivo per ripristinare l’agibilità della struttura scolastica. Senza mezzi termini gli striscioni esposti di fronte allo stabile di via Calatafimi, uno recante un emblematico “come posso studiare con la m*rda nel c*lo?”.

“Sono settimane che la maggior parte dei bagni è nuovamente fuori uso dopo l’ennesimo guasto alle tubature della struttura - spiega Davide P., 15 anni -. File lunghissime davanti ai pochi bagni rimasti, i prof sembrano indifferenti e, anzi, ci danno pochi minuti per rimanere fuori dalle aule, spesso insufficienti perfino per avvicinarsi ai servizi”. “È stato segnalato più volte alla Provincia, che, però, continua a temporeggiare e a dare risposte vaghe”, gli fa eco Nicoletta S., trovando consenso da parte degli altri scioperanti: “Parlando con la preside ci siamo trovati d’accordo sul fatto che non si possa andare avanti così”.

“Al Medardo Rosso serve manutenzione”

La rappresentante degli studenti Maya B. chiede una “necessaria manutenzione dell’intero edificio vecchio e trascurato”: oltre all’urgente necessità dei bagni “sono presenti molte carenze strutturali”, tra porte delle classi pericolosamente difficili da aprire in caso di emergenza e infissi malfunzionamenti. “È scandaloso che perfino dopo le mobilitazioni sul territorio dell’anno scorso per problematiche affini non si sia ancora instaurato un tavolo di confronto permanente con la Provincia: è evidente come il nostro benessere venga messo in secondo piano, nonostante sia prioritario per vivere al meglio uno spazio che attraversiamo così frequentemente”.

“La situazione al Medardo, così come in moltissimi altri istituti nel lecchese e in Regione - aggiunge Jacopo Cappa, membro dell'Esecutivo Regionale dell’Unione degli Studenti Lombardia - dimostra come, a partire proprio dall’edilizia, il diritto allo studio non venga realmente garantito né sia un tema di interesse genuino da parte delle Istituzioni. Non è plausibile continuare così: è evidente la necessità di un concreto dialogo con la voce studentesca riguardo le problematiche attuali, partendo proprio dai temi più vicini ai giovani soggetti in formazione, purtroppo sempre più precari sotto molteplici punti di vista. Continueremo a mobilitarci finché non riusciremo a ottenere delle risposte definitive”.

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