"Così le cappellette di San Girolamo sono tornate a splendere"
Illustrato da tecnici e Padri somaschi l'importante intervento di restauro conservativo e di valorizzazione messo in atto nella nota località religiosa sulle alture di Vercurago
"Un intervento molto impegnativo sia dal punto di vista economico che da quello tecnico, ma era necessario metterlo in atto per salvaguardare e valorizzare una volta di più il complesso di San Girolamo, un tesoro del nostro territorio". Questo il messaggio lanciato dai Padri Somaschi e dai tecnici intervenuti all'incontro organizzato nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 26 novembre, nella Casa madre della frazione di Somasca, sulle alture di Vercurago.
Qui si è parlato delle opere di restauro conservativo della salita delle cappellette recentemente completate dopo un iter di progetti e lavori avviato nel 2015. Sono 11 le cappelle nella quali erano stati collocati in tempi diversi gruppi statuari che ricostruiscono gli episodi più significativi della vita del santo di orgini veneziane. Si parte dal percorso introdotto da un pregevole arco neoclassico per arrivare al santuario della Valletta, poco sotto la Rocca dell'Innominato di manzoniana memoria: e anche ieri sera il colpo d'occhio del Castello illuminato sulla Valle era splendido.
"Un patrimonio religlioso, storico e culturale"
Ma questo patrimonio paesaggistico, storico e architettonico non nasce dal nulla e soprattutto necessita di delicate manutezioni a partire dal contrasto a pioggia e umidità che negli anni hanno danneggiato le coperture delle cappellette e le statue. Ma ora, grazie all'intervento illustrato ieri, non solo si è posto rimedio, ma sono state realizzate le "barriere" necessarie per salvaguardare le cappellette in futuro, il tutto nel rigoroso rispetto delle regole indicate dalla Sovrintendenza ai Beni architettonici e delle caratteristiche dei monumenti e della storia del luogo.
Lo hanno ricordato padre Walter Persico (responsabile provinciale dei Somaschi), padre Giovanni Bonacina e padre Livio Valenti, i quali - insieme agli altri relatori - hanno ringraziato i finanziatori del progetto di salvuardia. Si tratta in particolare della Fondazione Cariplo con il bando "Buone Prassi di Conservazione del Patrimonio", Regione Lombardia e Fondazione Comunitaria del Lecchese, senza dimenticare la collaborazione del Comune (presenti in sala l'assessore Roberto Maggi e altri esponenti legati all'Amministrazione) e di altri soggetti.
"I lavori realizzati sono molto importanti e il percorso delle cappelle è davvero splendido, lungo di esso il fascino del paesaggio si coniuga con l'evocazione della storia e il richiamo della devozione popolare che traspira dai volti delle statue - hanno ricordato i Padri Somaschi - Attenti però a non dimenticare mai che questo è un luogo sacro, sarebbe meglio salire non solo con radioline e biciclette, ma soprattutto in silenzio e in preghiera, a partire proprio dal luogo simbolo della Scala Santa".
I religiosi hanno quindi ricordato la figura di San Girolamo, patrono degli Orfani, la sua vicenda personale di ex soldato della Serenissima a inizio 1500, e il suo grande impegno successivo a favore dei poveri, "fulgido e valoroso esempio di carità cristiana".
Spazio quindi alla dettagliata relazione tecnica da parte dell'architetto Gaetano Arricobene (nella foto qui sopra), che ha illustrato "gli ottimi lavori" portati avanti dall'impresa Luzzana Restauri. Il costo complessivo dell'intervento - tra superfici esterne, interne e conservazione programmata - è stato pari a 774.193 Euro. Con loro al tavolo dei relatori anche il professor Mario Mozzanica di Fondazione Cariplo, esperto e docente molto vicino alla realtà dei Somaschi.
"Un buon progetto attira finanziatori, ma occorre lavorarci in modo molto attento, passo dopo passo, ed è quello che tutti insieme abbiamo cercato di fare - ha spiegato l'architetto Arricobene - Ci siamo recati più volte sul posto con i tecnici della Sovrintendenza e portato avanti una serie di analisi approfondite su materiali e soluzioni mirate soprattutto per eliminare e prevenire i danni dell'umidità, sia quella da risalita, sia quella da stillicidio dell'acqua piovana, che da infiltrazione. Ora potete vedere proiettate le immagini del prima e del dopo". Immagini che parlano chiaro e illustrano al meglio la bontà dei restauri completati sia a favore delle cappellette sia delle statue conservate all'interno, che i visitatori stanno apprezzando già da qualche tempo.
"Dopo un'attenta campagna diagnostica, i lavori hanno interessato sia le coperture e le tettoie delle cappellette, sia le superfici interne ed esterne - hanno aggiunto gli operatori - Abbiamo realizzato anche un restauro sempre conservativo delle superfici dipinte e delle statute policrome, rimuovendo le ridipinture inidonee e recuperando la coloritura originaria". Un intervento che ha dunque raggiunto il proprio obiettivo, al quale i Padri Somaschi vorrebbero ora fare seguire altre opere mirate sempre alla valorizzazione di tutti i tesori artistici, culturali e architettonici del Sacro Monte di San Girolamo.