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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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C'è un progetto per riportare Villa Guzzi all'antico splendore

Abbandonata dal 2018, dopo l'uscita del Coni, la storica dimora costruita nel XVI secolo è destinata a diventare una scuola di cybersecurity

Villa Guzzi è abbandonata al proprio destino dal gennaio del 2018. Allora fu il Coni a rescindere il proprio contratto di locazione per trasferirsi nella centralissima via Bezzecca, lasciando per ultimo l'immobile donato ormai quarant'anni fa dalla moglie di Ulisse Guzzi al Comune; era il 1982 quando Angela Locatelli cedette lo stabile risalente al XVI secolo. A settembre del medesimo anno venne prorogata la manifestazione d'interesse per trovare dei soggetti interessati a valorizzare la grande area, circondata da un grande giardino all'interno del quale fino a qualche anno fa era presente anche un gattile.

Su questo fronte, tra l'altro, ci sono novità recenti: ad aprile il Comune di Lecco ha partecipato al bando regionale dal titolo “Interventi finalizzati all’avvio di processi di rigenerazione urbana", ottenendo 367 mila euro con i quali riqualificare una parte del parco; a quella cifra sono stati aggiunti 130mila euro del bilancio comunale e verrà attrezzata un’area dedicata al gattile dopo anni di assenza, oltre allo sviluppo di percorsi educativi di cura e conoscenza degli animali.

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Una foto storica di Villa Guzzi

Villa Guzzi: un progetto per la rinascita

Intanto è nato un progetto per dar vita a un presidio dedicato alla cybersecurity all'interno del Palazzotto di Don Rodrigo. Previa concessione dei permessi necessari da parte della Sovrintendenza, la Alleatech dell'amministratore delegato Mario Goretti e del presidente Giorgio Missaglia, darà vita a un centro di formazione permanente specializzato per la specializzazione nella protezione dei dati contro gli attacchi informatici, una vera e propria piaga digitale del nostro periodo. In campo c'è già un progetto definitivo, come spiegato dai due referenti e da Maria Sacchi, assessore al patrimonio, durante la conferenza stampa di presentazione. 

Nel menù ci sono la riqualificazione dello stabile e del parco, con tanto di ripristino dei terrazzamenti, coinvolgimento di scuole e associazioni per dei percorsi didattici, ma chiaramente servono tempo e risorse: si parte dai 500mila euro come investimento iniziale da parte del privato, che permetteranno di ottenere la concessione, ancora da mettere a punto nei dettagli, da parte del Comune.

Palazzo Bovara ha il compito di reperire i fondi per mettere mano alla vasta area verde: “Dopo quarant'anni di possesso da parte del Comune abbiamo la prima, vera occasione per aprire al pubblico questo luogo, dato che il parco sarà aperto ai cittadini e le serre saranno messe a disposizione di scuole e centri professionali. Gli spazi dell'area saranno fruibii in modo diverso dalla cittadinanza. Come amministrazione, sul tema del parco abbiamo presentato a marzo un progetto di riqualificazione per il bando Pnrr che, purtroppo, non è stato finanziato, ma abbiamo già delle carte da cui poter partire per interloquire con gli interessati, con il quale con cui poter interloquire con i consorzi del territorio per ripristinare il progetto originario del giardino, che sicuramente non è quello di oggi, anche con essenze infestanti”, ha spiegato Maria Sacchi, assessore comunale al Patrimonio.

Villa Guzzi: la storia

Nel XVI secolo è avvenuta l'edificazione del Palazzotto di Don Rodrigo su commissione dei nobili Arrigoni di Introbio, famiglia rivale dei Manzoni nel ‘500 per gli interessi economici in Valsassina legati alle miniere di ferro. Dagli Arrigoni la proprietà passa quindi al conte Salazar, di origini spagnole; dopo essere stata posseduto dal conte spagnolo e della sua discendenza, il lotto passò ad Angelo Ferrario, industriale lecchese e ultimo proprietario della villa originaria.

Nel corso degli Anni ‘30 Ferrario cede la proprietà all'industriale lecchese Ulisse Guzzi, che affidò il compito all'architetto razionalista Cereghini per l'elaborazione del relativo alla nuova villa dopo aver portato a termine la demolizione di quella storica. Tra il 1937 e il 1938 vanno in scena la demolizione e la nuova costruzione, sul progetto di Cereghini, della villa razionalista oggi visibile. Nel 1982
Angela Locatelli, vedova di Guzzi, cede quindi la proprietà al Comune di Lecco.

Il complesso immobiliare di Villa Guzzi, in totale, è composto da: un terreno di circa 26.000 metri quadrati, una villa padronale che copre una superficie di circa 360 metri quadrati, una dependance di circa 130 metri quadrati, serre e rustico.

La storia recente:

  • dal 1998 fino ai primi anni del 2000: sede del CIL Centro Innovazione Lecco (società consortile mista per azioni che si occupava di formazione avanzata per aziende);
  • dal 2006 al 2017: sede del CONI;
  • dal 2015 (solo locali pertinenze): sede dello Sci Club;
  • 2018: bando per Manifestazioni di interesse: dal 9.8.2018 al 30.11.2018 “Avviso esplorativo” per manifestazione di interesse volto alla ricerca di un soggetto idoneo e qualificato al quale affidare la gestione e valorizzazione del prestigioso complesso immobiliare; la procedura esplorativa si è conclusa senza esito positivo;
  • 6 aprile 2022: ricezione proposta dalla Soc. Alleatech s.r.l per utilizzo complesso immobiliare "Villa Guzzi mediante l’insediamento di una nuova attività definita come "Centro di formazione permanente specializzato in Cybersecurity", corredata da un progetto preliminare di riqualificazione edilizia dell’immobile e recupero di una porzione di parco. Tale progetto è tuttora in corso di definizione e sono in corso di acquisizione i pareri di competenza; le opere previste nel progetto sono proposte a scomputo del canone di concessione d’uso. dal 13 aprile per oltre trenta giorni: pubblicazione sul sito istituzionale del Comune di Lecco nella sezione “Avvisi dagli uffici” della proposta e nessuna opposizione è pervenuta da parte di terzi.

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