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Antimafia, Arrigoni rivendica il primato di Calolziocorte

Il senatore della Lega ricorda il periodo da sindaco: "A differenza di quanto dichiarato dalla stampa, non furono Lecco e Valmadrera a fare da apripista alla lotta alla corruzione"

"Leggo sui giornali di oggi, nelle dichiarazioni di Fausto Crimella, che i sindaci di Lecco e Valmadrera sarebbero gli unici ad aver attuato provvedimenti antimafia a seguito di segnalazioni atipiche. Errato. In realtà il primo comune ad agire in tal senso e a fare da apripista ad altre analoghe decisioni nel Lecchese è stato Calolziocorte, quando ero io il primo cittadino”.

Così il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni commenta l’articolo di un quotidiano locale e ricostruisce i fatti del 2011 relativi all’appalto per i parcheggi a Calolziocorte: “Un'informativa della Prefettura di Napoli ci aveva informati dell’esistenza di un articolato quadro di interconnessioni tra i soggetti riconducibili a imprenditori di società gravate nel tempo da provvedimenti ostativi antimafia e la società Smart Project srl di Casoria, mandante dell’aggiudicatario della concessione per la gestione dei posteggi su tutto il territorio della città di Calolziocorte”.

Per questo – era il 30 giugno 2011 – l’allora sindaco Arrigoni, nonostante la discrezionalità nella decisione, aveva “dato disposizioni per l’avvio del procedimento finalizzato alla risoluzione di diritto del contratto, per effetto di inadempienze contrattuali, nonchè alla risoluzione del contratto decennale "per l’emersione di materia di normativa antimafia, ritenuto che vi sia il concreto pericolo che il quadro di interconnessione tra più soggetti riconducibili a imprenditori di società gravate, nel tempo, da provvedimenti ostativi antimafia, e la società Smart Project, riverberi effetti gravi e negativi anche nel territorio di questo Comune e sul suo tessuto sociale”.

Era seguita pure una conferenza stampa, il 22 luglio 2011, per comunicare la conclusione dell'iter di risoluzione del contratto. Sempre relativamente a quella vicenda, resta ancora avvolto nel mistero l'attentato incendiario che il successivo 3 settembre 2011 distrusse l'intero parco degli automezzi del Corpo di Polizia locale: "Altamente probabile l'ipotesi di collegamento tra quel fatto e la risoluzione del contratto" conclude Arrigoni.

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