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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Arrigoni: "Il governo Renzi interviene last minute sulla Tasi: aumentano le tasse e il caos”

Tra emendamenti last minute e subemendamenti respinti, per quanto riguarda la Tasi urge una proroga dei termini di pagamento

Con il decreto e Irpef e il pagamento della prima rata della Tasi ormai alle porte, Paolo Arrigoni (LN) torna a parlare della gestione del governo Renzi sulle due imposte.

“Dopo oltre 800 emendamenti al cosiddetto decreto Irpef esaminati in quasi due settimane, il governo Renzi ha pensato bene di presentare un corposo emendamento last minute per risolvere il pasticcio della scadenza di pagamento della prima rata della Tasi. Con il risultato di aumentare il caos per i cittadini e per i comuni”. A rivelarlo è il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni (che in questi giorni sostituisce in commissione bilancio il collega Bitonci impegnato alle comunali con ballottaggio di Padova).

“La complessità e la confusione del balzello, unite alla recente tornata elettorale, hanno fatto sì che il 90% dei comuni non ha deliberato nei tempi stabiliti le aliquote della nuova imposta che si va ad aggiungere all'IMU e la cui prima rata doveva essere pagata entro il 16 giugno – spiega Arrigoni – Da qui la necessità di una proroga dei termini”.

Quindi i comuni che non hanno deliberato in tempo utile (23 maggio) aliquote e detrazioni per il versamento della prima rata entro il 16 giugno sposteranno il pagamento al 16 ottobre. Inoltre dal 2015 le municipalità dovranno predisporre, compilare e inviare i modelli di pagamento della Tasi alle famiglie e alle imprese (cosa che i contribuenti quest'anno devono fare autonomamente).

Respinti i subemendamenti della Lega Nord, peraltro gli unici (molti dei quali ritenuti condivisibili da parte dal rappresentante del governo): tra essi, incomprensibilmente perchè non necessitava di copertura economica, anche quello che  chiedeva - a tutela del contribuente visti il caos e le incertezze di questi mesi - di "non  applicare sanzioni ed interessi nel caso di omesso o insufficiente versamento della prima rata della Tasi dovuta per l'anno 2014". Respinti anche quelli che chiedevano di garantire e sostenere i comuni di fronte alla nuova pesante incombenza che li attende dal 2015 per la compilazione dei bollettini.

“A distanza di poche settimane è il secondo intervento di Renzi sulla Tasi – commenta Arrigoni - con il Salva Roma Ter ha consentito ai comuni di aumentare il tetto dell'imposta dal 2,5 sino al 3,3 per mille e quindi di tassare di più (come puntualmente avvenuto a Lecco). Martedì 3 giugno ha stabilito di fatto nuove incombenze e costi per i comuni”.

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