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Migranti, Arrigoni (LN): "Il PD cambia rotta? Elezioni..."

Il senatore del Carroccio: "alle giravolte del segretario del PD gli italiani non abboccheranno"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

“Renzi torna in tour per l'Italia e non solo con arroganza insulta e zittisce la signora Giovanna, l'anziana vittima della sua banca fallita, ma in tema di immigrazione scimmiotta il segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Come se niente fosse infatti dal palco della festa dell'Unità di Bologna il segretario del PD ha rilasciato affermazioni come «aiutiamoli a casa loro ... non possiamo accogliere tutti ... bene il blocco degli sbarchi».  Insomma, le stesse parole che da 4 anni dice Salvini,  accusato di razzismo e xenofobia e tacciato di proporre cose irrealizzabili, da qualche giorno sono diventate il mantra dell'ex premier in calo di consensi”. 

Paolo Arrigoni, senatore della Lega Nord e componente del Comitato parlamentare Schengen, commenta così il singolare cambio di rotta di Renzi. 

"Nessun cambio di rotta, nessuna difesa dei confini da parte di Renzi e del Pd, solo l'avvicinarsi delle elezioni politiche e il fatto che è impossibile non constatare problemi enormi generati da un'immigrazione totalmente fuori controllo.  I ‘compagni’, come spesso fanno, hanno scelto la strada dell’opportunismo e dell’ipocrisia. Ma gli italiani non perdoneranno al PD e ai suoi esecutivi Letta, Renzi e Gentiloni che tutte queste misure (e tante altre che la Lega attuerà dal prossimo anno alla guida Governo) si dovevano mettere in campo subito, evitando così al paese la sciagurata invasione di oltre 600mila sedicenti profughi, la maggior parte clandestini, fatti entrare in Italia dal 2014. Un macigno devastante con enormi costi economici per lo stato e significativi problemi sociali e di sicurezza per i territori. Ad oggi, grazie soprattutto al seguito dell’indagine conoscitiva sulle ONG partita dietro impulso della Lega possiamo almeno affermare che siamo riusciti con il codice delle ONG ha rallentare gli sbarchi. Dal Pd quindi - conclude il parlamentare ex sindaco di Calolziocorte - non raccontassero balle: questo primo risultato non è frutto di un’idea di Minniti ma un atto dovuto, per adempiere alle richieste operative approvate all’unanimità in Senato. Fosse stato per loro il Procuratore di Catania Zuccaro molto probabilmente sarebbe stato spostato dall’inchiesta come tentarono di fare all’inizio volendo aprire un fascicolo su suo operato al CSM".

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