Gattinoni alza le tasse: "Mette le mani nelle tasche dei lecchesi"
Critiche dall'opposizione, si preannuncia battaglia in Consiglio. Corti: "Facile chiedere i soldi ai cittadini". Valsecchi: "Pretendo una commissione di controllo". Zamperini: "Si rischia la tempesta perfetta e la fuga dalla città"
"Una decisione impopolare": il sindaco Mauro Gattinoni lo aveva già annunciato venerdì, nel video in cui spiegava alla cittadinanza i motivi per cui l'addizionale Irpef porterà i contribuenti del capoluogo a sborsare una cifra tra i 10 e i 15 euro in più al mese. C'è da colmare un vuoto di circa 7 milioni di euro in Bilancio rispetto al 2022, a causa della maggiore spesa corrente dovuta ai rincari.
Come previsto (anche dallo stesso Gattinoni), la risposta critica delle opposizioni non è tardata ad arrivare. Pubblichiamo di seguito, integralmente, gli interventi a firma di Andrea Corti (Lega), Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) e Giacomo Zamperini (Fratelli d'Italia). I quali preannunciano, all'orizzonte, scontri caldissimi in Consiglio comunale.
Corti (Lega): "Non ci si improvvisa amministratori"
"Perché alla fine a pagare lo scotto, devono esssere sempre i cittadini? Nel suo bellissimo video il sindaco spiega come l'Amministrazione vuole ripianare il buco di 7 milioni nel Bilancio comunale. Parla del taglio ad alcuni servizi importanti ed essenziali per la città (manutenzioni, asfaltature, ecc.) e parla di un aumento dell'addizionale Irpef. Praticamente avremo una città meno curata e meno soldi in busta paga.
Facile giustificarsi dietro al "non vogliamo chiudere il centro sportivo del Bione, non vogliamo lasciare indietro le persone più fragili e anche il Comune deve pagare le bollette". Tutto vero e condivisibile, ma sta proprio qui la bravura di un'Amministrazione: cercare di mantenere gli stessi servizi senza andare a prendere soldi dalle tasche dei cittadini.
Le bollette con i rincari le dobbiamo pagare tutti, la spesa al supermercato la dobbiamo pagare tutti, le rette scolastiche dei figli le dobbiamo pagare tutti. Ma a noi, chi ci aiuta?
Se si andrà ad aumentare l'Irpef comunale, andremo a limitare i tentativi che lo Stato sta facendo per venire incontro alle varie difficoltà delle famiglie (tramite bonus e la riforma del taglio del cuneo fiscale). Stiamo vivendo in un periodo storico molto critico? Sì, una pandemia alle spalle, la guerra, i rincari delle bollette e delle materie prime. E sì in questo momento, 10/15 euro al mese fanno la differenza! "Chiedere" soldi ai cittadini non è la strada giusta, ma forse per qualcuno è quella più veloce.
Ps. Ricordo a tutti i lecchesi che questa è l'Amministrazione dai mille progetti faraonici, dei tanti studi di fattibilità pagati e strapagati e di tante perdite di tempo e danari. Bisognava forse avere una visione più lungimirante e rivedere le priorità? Non ci si può improvvisare amministratori!"
Andrea Corti, consigliere comunale Lega
Valsecchi (Appello per Lecco): "La maggioranza che farà?"
"Le dichiarazioni che ho potuto leggere sui media locali da parte del sindaco mi hanno lasciato allibito. Le sue considerazioni vanno bene per coloro che non capiscono nulla di contabilità pubblica, non certo per coloro che masticano bilanci e rendicontazioni sia in quota corrente che d'investimento della pubblica amministrazione. Voglio proprio vedere come voteranno i consiglieri di maggioranza, se avranno il coraggio di turarsi il naso anche questa volta macchiandosi di una grave colpa verso i cittadini; quella di assecondare rincari sia fiscali che tariffari come mai è avvenuto in passato, per altro in un sistema dove regnavano vincoli europei e nazionali, dove solo il fatto di cambiare una lampadina in una scuola diventava un problema di ragioneria pubblica.
Tutti avevamo chiesto all'attuale Amministrazione di gestire in maniera virtuosa e rispettosa i denari pubblici, tutti gli avevamo detto di non inoltrarsi negli azzardi delle consulenze, della visibilità comunicativa fine a se stessa, degli eventi che non riguardavano la missione di un Comune, tutti gli avevamo sollecitato di stare attenti a vocazioni distruttive come quella di mettere in discussione le pianificazioni della precedente amministrazione. Niente da fare, il 'cambio di passo' si è concretizzato in un grande bluff con una squadra assolutamente inadatta ad amministrare una città capoluogo. Adesso la colpa viene attribuita alla guerra, alle bollette, dulcis in fundo alle scuole paritarie, la colpa è di tutto il mondo che rema contro l'amministrazione Gattinoni, come se famiglie, single, imprese, scuole paritarie non dovessero affrontare quotidianamente questi anologhi problemi con l'aggravante, in alcuni casi, come le scuole paritarie, di svolgere un servizio pubblico. Se non ci fossero, la pubblica amministrazione oggi rischierebbe il default.
L'aumento dell'Irpef sarà molto più oneroso di quello che annunciano i giornali per i redditi medi, saranno ancora operai, impiegati e liberi professionisti a pagare l'incapacità di amministrare solo perché sindaco e Giunta hanno ignorato suggerimenti disinteressati e finalizzati esclusivamente a salvaguardare e tutelare la comunità e i contribuenti. Vedremo cosa ci verranno a dire in Consiglio comunale; di certo risponderemo per le rime e io di certo chiederò la convocazione di una commissione di controllo e garanzia perché devono dimostrare, bollette alla mano e confronti pluriannuali, le variazioni e gli scostamenti finanziari che stanno raccontando. Molte cose non tornano e ci sono almeno 7 milioni di buoni motivi per chiedere trasparenza prima di fargli mettere la mano nel portafoglio dei lecchesi sia sul versante fiscale che su quello tariffario. Comincino a dirci come intendono affrontare la questione della rottamazione delle cartelle esattoriali, considerato che molte città capoluogo e non hanno già deciso il diniego all'applicazione dello stralcio. Sarebbe assurdo far pagare i contribuenti onesti e senza contenziosi con il Comune e nel contempo abbuonare i debiti contratti da cittadini che devono versare esborsi all'Erario per multe o contestazioni di vario genere. Siamo al giro di boa, ormai a metà mandato, un bilancio si può già fare e da quello che possiamo vedere è fallimentare. I consiglieri di maggioranza avranno sulla coscienza il voto di questo Bilancio: staremo a vedere chi ha a cuore le sorti e le prospettive della città e chi del suo partito o movimento".
Corrado Valsecchi, capogruppo consigliare Appello per Lecco
Zamperini (Fi): "Mobilitazione dei cittadini"
"Si tratta di una flat tax venuta male che penalizza i ceti medi e le famiglie. Più tasse e meno servizi: una buona politica dovrebbe fare esattamente il contrario. Il sindaco Gattinoni, come lo sceriffo di Nottingham, infila le mani nelle tasche dei lecchesi. Chi ha un reddito superiore ai 16mila euro all'anno si troverà a pagare più del doppio. Aumenti generalizzati che costeranno in media alle famiglie lecchesi circa 300 euro all'anno. Coloro che guadagnano poco più di 1.300 euro al mese saranno i più colpiti, una manovra iniqua che penalizza i più fragili. Senza rispetto per i ceti medi e le famiglie, specialmente quelle numerose. Basti pensare, ad esempio, che una coppia con un figlio piccolo, si troverà a pagare, oltre l'Irpef, anche aumenti insostenibili per gli asili nido e i parcheggi, vivendo in una città meno attrattiva e vivibile, con una sforbiciata sugli eventi e le attività culturali.
Per non parlare del taglio sulle manutenzioni e sul decoro urbano, che rischieranno di imbruttire la città dandole un'immagine da scenario post-apocalittico, con erbacce sui marciapiedi, immobili decadenti e strade dissestate. Se a questo aggiungiamo anche la viabilità al collasso, si rischia la tempesta perfetta e la grande fuga da Lecco: altro che 'città amica dei bambini'! Serve introdurre un criterio proporzionale che tuteli il nostro ceto medio e tenga conto anche del quoziente familiare. Inoltre, vanno tagliati gli sprechi ai quali abbiamo assistito in questi mesi, dalle consulenze faraoniche per progetti irrealizzabili come la nuova sede del comune alle spese legate al marketing ed alla comunicazione. Anche l'aumento della tassa di soggiorno andrà a penalizzare le imprese e le persone che, mettendo a disposizione seconde case e posti letto, hanno scommesso sul rilancio turistico della città. Il sindaco scarica le proprie responsabilità politiche sull'aumento dei costi dei servizi sociali e delle bollette, colpevolizzando anche le scuole materne non statali per il contributo a loro promesso e non ancora erogato. È una manovra che scontenta tutti e che doveva essere evitata. Da parte nostra, faremo tutto ciò che sarà possibile per scongiurare questa scellerata proposta di bilancio, pensiamo ad esempio a una mobilitazione pubblica dei cittadini. Dobbiamo impedire che la giunta di centrosinistra affossi ulteriormente la città".
Giacomo Zamperini, capogruppo in Consiglio comunale e consigliere regionale Fratelli d'Italia