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Ballabio Futura si chiama fuori: “Voteremo contro il bilancio”. Comune a rischio commissariamento

La minoranza non salverà la Giunta: “Dietrofront dei "ribelli"? Ne abbiamo viste tante...”

Un altro "no" per il sindaco Giovanni Bruno Bussola e quel che resta della maggioranza del Comune di Ballabio. Dopo la nascita della frattura con l'ex primo cittadino Alessandra Consonni, oggi assessore, il consigliere Marco Pedrazzini, recente capogruppo fino alla destituzione, e il consigliere Luca Pirovano, fino a poco tempo fa assessore, anche Ballabio Futura, forza di minoranza, annuncia il proprio futuro dissenso in vista del Consiglio comunale di venerdì 24 giugno. Una seduta che potrebbe consegnare il Comune nelle mani del commissario prefettizio, come avvenuto a Galbiate a fine 2020. L'ancora apertissimo caso Combi prima, con tanto di allontanamento dell'assessore Caterina Longhi, e il bilancio oggi sono le due spine nel fianco di Nuovo Slancio per Ballabio, forza di maggioranza che oggi, di fatto, non è più tale.

L'annuncio dei consiglieri di minoranza, molto atteso, è stato dato durante la serata di giovedì all'interno di una conferenza stampa virtuale e trasmessa in diretta alla cittadinanza: il capogruppo Manuel Tropenscovino, l'ex candidato sindaco Manuela Deon, Luca Goretti e Luca Volpe hanno reso note le loro intenzioni: al termine di una lunga premessa è stato proprio Tropenscovino, che ricopre anche il ruolo di segretario provinciale del Partito Democratico, a spiegare che “di fronte alle evidenti incapacità della maggioranza, nonostante l'avanzamento di proposte tardive e a tratti anche inopportune, abbiamo valutato di non cambiare il voto sul bilancio in vista di domani. Non si possono eliminare in due settimane le tante discussioni avute e le prevaricazioni subite. Abbiamo detto subito di "no", non saranno dei ruoli a farci cambiare idea, ma solo il bene superiore di Ballabio: questo, oggi, è completamente alternativo rispetto al bene di questa amministrazione e l’abbiamo dimostrato attraverso proposte e critiche, sempre costruttive”.

“Amministrazione senza una direzione”

“In queste settimane ci sono stati tanti sentiti dire, ma il nostro progetto continua a essere un progetto per la comunità locale - aveva premesso in precedenza Tropenscovino -. Durante il primo Consiglio del 2020 il sindaco stracciò una nostra interrogazione. Nel tempo, inoltre, abbiamo visto tante critiche costruttive (es. autobus) spacciate come pura strumentalizzazione. Quella relativa ai costi dell’Oktoberfest ha richiesto un controllo presso gli uffici, addirittura, perché la risposta non è stata veritiera. Penso anche a tematiche per famiglie e studenti, all’installazione dei cestini, alla convenzione per i Piani Resinelli o al campo del parco Due Mani ancora chiuso. Ci è sempre stato risposto, quando ci è stato risposto, che era stato tutto già deciso: non abbiamo capito quale sia la direzione presa dall’amministrazione, per i giovani ci si muove solo nei momenti di difficoltà”.

La sicurezza “è stata intesa solo attraverso dei droni che vanno a caccia degli spacciatori senza un ufficio di Polizia locale funzionante, le cui mancanze sono state spesso sopperite dal sindaco, promotore dell'ufficio stesso: i servizi devono funzionare dato che i cittadini pagano le tasse. Il centro di raccolta? Oggi è stato fatto un bando del tutto delegato a Silea, ma non si sa quando arriveranno i finanziamenti”. “L’immagine del sindaco è stata costruita attorno all’onnipresenza e onniscienza - ha rincarato la dose il consigliere -, ma in questi due anni 1.009 cittadini, coloro che ci hanno scelto, sono stati insultati dall’amministrazione comunale”.

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Da sinistra: Luca Volpe, Manuela Deon, Manuel Tropenscovino e Luca Goretti

Nel tentativo d'imbastire una trattativa per la salvaguardia dell'amministrazione “ci è stato posto il tema della responsabilità e del mantenimento dell'estate, ma attraverso le associazioni presenti possiamo affermare che le iniziative previste ci saranno in ogni caso. In caso contrario, mi chiedo perchè realtà come la Pro Loco non siano state coinvolte per tempo”. Sui 9mila euro previsti per il doposcuola, che evidentemente sono a forte rischio, Tropenscopivo ha chiarito che “c’è tutto il nostro interesse nel farlo andare avanti, ma non possiamo proseguire di fronte a una maggioranza completamente divisa: sono vendette? C’è di più? Ovviamente il progetto relativo al Barech guarda al futuro, ma è difficile dare un’opinione perchè non ci è mai stato modo di capire le idee dell’amministrazione, senza poter contribuire al dibattito in corso”.

Di fronte alla prospettiva di un di commissariamento, il capogruppo ha aggiunto che “Questa situazione è tutta all’interno della maggioranza, noi siamo coerenti di fronte al voto dato al bilancio un anno fa, sostanzialmente il medesimo documento che va in votazione oggi a esclusione della variazione legata ai sopracitati fondi per il doposcuola. Se non c’è trasparenza, allora in questa amministrazione c’è un problema non indifferente: se non ci sarà la maggioranza, è giusto che Ballabio non abbia un sindaco per andare avanti”. Quanto pesa la posizione di segretario del Pd? Un tema affrontato dal collega Luca Giuseppe Goretti: “Non c’è stato alcun intervento politico esterno, noi siamo una lista civica vera e propria diversamente da Nuovo Slancio per Ballabio”.

Proposte di ruoli e maggioranza pro tempore non avrebbero salvato Bussola sul lungo periodo: “Ci è stato chiesta la disponibilità a costruire una nuova fase - ha riferito nuovamente Tropenscovino -. Sicuramente una maggioranza del genere non avrebbe potuto portare avanti il sindaco, comunque non fino al termine dei cinque anni”.

“Barech? Manca chiarezza”

Sulla questione del Barech, Tropenscovino ha quindi aggiunto che “si vede una mancanza di trasparenza e confronto, con la tutela dell’ambiente a rimorchio. Tutti abbiamo chiesto chiarezza, ma di fronte a queste richieste la risposta è stata volta ad allontanare capigruppo e per metterli a tacere. Abbiamo chiesto un progetto e chi hanno detto che non c’è: allora come si possono fare cifre relative allo scomputo oneri? Mancano dei pezzi, a tutti, tranne che a questa maggioranza, ma evidentemente anche al loro interno devono fare i conti con questo tema”.

Salterà l’assemblea pubblica prevista per il 28 luglio? “Pensiamo che il progetto dovrà essere discusso dalla cittadinanza, a noi stessi mancano gli elementi per giudicare ed esprimere un parere. Un commissario? Difficile dare una risposta, potrebbe gestire l’ordinaria amministrazione, al massimo effettuando dei cambiamenti a livello di bilancio se si presenteranno delle situazioni urgenti e di difficoltà legate alla stabilità economica. Si rischia la perdita dei milioni del bando Arest? È una responsabilità di chi ha voluto portare avanti questo discorso in questa modalità, il sindaco è il fautore di questa operazione”. Tutto deciso, quindi, o ci si attende un dietrofront dei "ribelli"? “Ne abbiamo viste molti in questi due anni e nei cinque precedenti, difficile esporsi sugli elementi dell’attuale maggioranza”: risposta finale attesa per la serata di venerdì.

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