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Sabato, 27 Aprile 2024
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Bilancio in rosso, la maggioranza perde pezzi. Ok l'aumento dell'Irpef

Clara Fusi e Giovanni Tragliaferri escono dal Partito Democratico passano al gruppo misto, l'addizionale sale allo 0,8%

Doppia uscita dal Partito Democratico. Clara Fusi e Giovanni Tagliaferri abbandonano la maggioranza e confluiscono nel gruppo misto del consiglio comunale di Lecco. Una decisione che era nota ai più già da qualche giorno, sulla scorta dei malumori che serpeggiavano all'interno dei dem dopo l'annunciato - e ieri sera approvato - aumento dell'addizionale Irpef allo 0,8%. Una misura che la giunta Gattinoni ha preso per tappare la falla da 7 e rotti milioni di euro nel bilancio di previsione 2023, chiudendo la partita con la crescita delle tariffe per vari servizi e il taglio di varie spese legate agli eventi.

“Non è una scelta che ho preso a cuor leggero, negli ultimi mesi mi sono fatta tante domande - ha spiegato Clara Fusi, assessore durante il Brivio II -. I consiglieri non sono coloro che schiacciano il bottone verde, non rinnego il percorso fatto, tengo a questa esperienza e per questo motivo sarò ancora presente, con il mio spirito e la mia testa”. Parole simili per Tagliaferri: “La decisione è ponderata, presa in libertà e con senso di responsabilità verso consiglio e città. Ringrazio giunta e gruppo per collaborazione e amicizia, avremo modo di confrontarci ancora tenendo al centro del discorso il bene della città”. Nei prossimi giorni sarà riformulata la composizione del consiglio stesso e delle commissioni.

Il Comune approva l'aumento dell'Irpef

L'altro tema, quello più intenso, era legato al da tempo dichiarato innalzamento dell'addizionale Irpef allo 0,8% per le fasce di reddito superiori ai 16mila euro annui, con una fascia unica per tutti i contribuenti della città. Approvato l'ordine del giorno presentato da Emilio Minuzzo (Lecco merita di più) sulla richiesta alla giunta d'impegnarsi a rivedere il provvedimento per il 2024, così da poter tenere in considerazione la possibilità di far ritorno alle aliquote attuali, ma mantenendo l’esenzione fino ai 16mila euro di reddito, informando i consiglieri comunali in merito all'andamento dei costi durante l'anno. Il collega Simone Brigatti aveva invece chiesto l'innalzamento della soglia di esenzione a 25mila euro, con rinuncia a 230mila euro, o a 20mila euro, con un incasso più basso di 530mila euro; ordine del giorno presetato anche da Giacomo Zamperini (Fratelli d'Italia) e da Peppino Ciresa (candidato sindaco) in merito alla richiesta di abbassamento dell'aliquota nel 2024, “con impegno a rivedere in senso proporzionale questo aumento per le famiglie numerose. Non vincolante, ma un impegno da parte dell'amministrazione”.

Alla fine l'approvazione è arrivata con 19 voti favorevoli, 12 contrari e 2 astenuti. Una misura presentata dall'assessore al bilancio Roberto Pietrobelli, che più volte si è espresso sul tema durante le ultime settimane: “Il costo per sostenere gli stessi servizi di prima crea un disequilibrio e necessità di un intervento sostanziale. La scelta legata alle aliquote Irpef è impopolare, abbiamo cercato tra i capitoli di spesa quelli che si potevano razionalizzare e abbiamo ridotto da 68 a 64 milioni di euro le richieste di spese; andando oltre avremmo intaccato i servizi, l'unica opzione era un adeguato aumento delle entrate considerando come buona prassi quello che hanno fatto altri comuni”.

Lungo il dibattito, aperto da Pietro Regazzoni (Partito Democratico): “Servono mesi per il lavoro sul bilancio e non si può arrivare in consiglio con delle mozioni scritte a mano, con la richiesta di modificare tutto portata stasera”, dichiarazioni all'aula che hanno incrociato il favore di Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco, “Per legge non si può agire sugli scaglioni delle aliquote”) e Matteo Ripamonti (Fattore Lecco, “Gli aumenti hanno colpito il Comune e abbiamo lavorato in maniera logica, non riducendo alcune righe di bilancio legate ai servizi”).

Critico Corrado Valsecchi (Appello per Lecco): “Dove sta lo scandalo nel dire che si può rivedere la situazione di fronte a un nuovo scenario nel 2024? C'è la politica, ma c'è anche il buon senso”, mentre il fuoriuscito Tagliaferri ha ricordato come “gli interventi porteranno le famiglie ad avere una busta paga più leggera di 100 o 200 euro all'anno. Lavoriamo insieme anche mettendo in discussione dinamiche politiche, pure se questo vuol dire rivedere il programma”. Chiusura per Alessio Dossi (Ambientalmente): “Altrove la misura è stata approvata molto prima. Gli ordini del giorno sono troppo specifici, ma di buon senso”: al termine della mediazione, quindi, l'odg presentato da MInuzzo è stato approvato all'unanimità.

Alle 23.51 la seduta è stata tolta, alle 18.30 di martedì si ripartirà dal punto 7 (Bilancio di previsione) sui 10 in programma.

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