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Amianto sull'ex Deutsche Bank: “Non rimosso per ritardi nella diagnostica”

Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) torna a punzecchiare l'amministrazione sul tema del centralissimo immobile

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Dopo la mia interrogazione durante l'ultimo Consiglio comunale sull'inderogabile necessità di rimuovere l'amianto dall'edificio dell'ex Deutsche Bank di proprietà di Lariana Iniziative Immobiliari srl, non avendo avuto risposte convincenti ho ritenuto opportuno chiedere l'ennesimo accesso agli atti. Infatti, come volevasi dimostrare, la lettura di tutto il carteggio e le interlocuzioni "epistolari" avvenute tra il Comune di Lecco fin dal 2019 e la società sopra indicata mi ha dato ragione.

Nel 2019 il Comune ha chiesto alla proprietà dell'immobile d'intervenire per evitare serie conseguenze sulla popolazione, in quanto l'amianto sappiamo essere gravemente nocivo per la salute delle persone in quanto l'esposizione alle sue fibre, potenzialmente inalabili, è responsabile di gravi patologie come la contrazione del mesotelioma; la risposta della società, in data 10 giugno 2019, prevedeva la bonifica entro 3 anni, ovvero entro il 26 maggio 5 2022. Ordunque perché non si è rimosso l'amianto? Dalla lettura degli atti si ha una fotografia e una ricostruzione fedele delle cause!

Non c'entrano nulla regolamenti da approvare o le cose dette in Consiglio comunale. Quel che si evince è che il 31 gennaio 2022, con missiva protocollo 11277, Lariana Iniziative Immobiliari srl indicava un cronoprogramma per la rimozione dell'amianto inequivocabile! Si legge testualmente “le attività avranno una durata presuntiva di massimo 20 gg, ed inizieranno il 2 maggio, acquisito il nulla osta di ATS”.

Quindi la società era pronta a fare i lavori, ma il 23 maggio 2022 fa recapitare con protocollo 24 maggio 22 n. 54664 un'ulteriore lettera nella quale si dice testualmente: “Come vi è noto, l'acquisto dell'immobile è stato offerto all'amministrazione comunale nell'ambito della manifestazione d'interesse prot. 112313  del 17.11.2021, a cui appunto la società ha risposto in data 20 dicembre 2021 (prot. 123430) ed a seguito dell'offerta in data 1.4.'22 prot. 35354 ci è pervenuta una richiesta di fare accedere all'immobile vostri tecnici per effettuare verifiche”.

Poi si dice di aver dato immediata disponibilità ed atteso sinora l'avvio dei lavori per consentire ai tecnici comunali un accesso sicuro prima della cantierizzazione. Quindi nessun'altra cosa si evince dagli atti diversa dall'offerta della società, in maniera onerosa, l'immobile e tutti i ritardi nella rimozione dell'amianto sono da attribuire al fatto delle diagnostiche dei tecnici comunali. Allora perché non dirlo chiaramente? “Non si è mai tolto l'amianto perché stiamo provvedendo ancora a fare la diagnostica come Comune”.

Speriamo che nel frattempo nessuno abbia respirato eventuali fibre staccatesi dal tetto dell'edificio. Tra due giorni la "telenovela"  dovrebbe concludersi con la relazione del Politecnico e vedremo se tutti i soldi spesi in analisi e i ritardi nella bonifica siano valsi la pena o se ci sono stati colpevoli e reiterate inadempienze politiche ed amministrative che non mancheremo di segnalare alle competenti autorità.

Corrado Valsecchi
Capogruppo consiliare di Appello per Lecco

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