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L'appello di Michela Vittoria Brambilla: "Si faccia di più per i disabili"

In occasione della giornata mondiale per le disabilità la deputata lecchese di Forza Italia chiede che i diritti siano riconosciuti e applicati concretamente

"I diritti delle persone disabili devono essere finalmente riconosciuti nei fatti e non solo sulla carta". A dirlo è la deputata calolziese Michela Vittoria Brambilla, in qualità di responsabile del Dipartimento per il sociale e la solidarietà di Forza Italia, in occasione della giornata mondiale della disabilità, che si è celebrata ieri 3 dicembre.

Secondo Brambilla sono 3 gli obiettivi che andrebbero perseguiti per riconoscere concretamente questi diritti ai 3 milioni e 200mila disabili italiani: la scuola, il lavoro e l'accessibilità agli spazi e agli edifici.

"È di per sé uno scandalo - afferma Brambilla - che, per ottenere il puntuale rispetto del diritto allo studio e del principio della pari opportunità tra tutti gli alunni, le famiglie dei 220mila ragazzi con esigenze speciali spesso debbano rivolgersi alla magistratura, perché in moltissimi casi le ore riconosciute sono in numero inferiore, a volte di gran lunga inferiore, a quello prescritto. Occorre stanziare risorse adeguate e vigilare seriamente sulla spesa, per superare il contenzioso con le famiglie e garantire l'esercizio di diritti fondamentali, sanciti dalla Costituzione".

Né per la scuola né per l'accessibilità esiste un problema di legislazione: "Le norme - ricorda la deputata - ci sono già, a volte da molto tempo: si tratta di farle rispettare e di promuovere una cultura diffusa del rispetto. Per quanto riguarda le barriere architettoniche, la norma base ha ormai 25 anni: le autorità competenti a livello locale devono controllare gli edifici pubblici o aperti al pubblico e i mezzi pubblici di trasporto, applicare le sanzioni dove sono previste, fissare scadenze precise per l'adeguamento e preparare rapporti periodici sull'accessibilità. Anche per poter verificare i progressi fatti, che in alcuni casi non sono pochi. In un Paese a vocazione turistica come il nostro c'è anche un interesse economico a promuovere l'accessibilità".

Per quanto riguarda il lavoro, secondo dati ministeriali l'84% dei disabili in età lavorativa non ha un impiego e i disoccupati portatori di handicap iscritti alle liste di collocamento obbligatorio sono 750 mila. La legge che prevede quote di assunzioni di disabili, tra le più avanzate nell'ambito della non discriminazione, è anche tra le più disattese, con la crisi l'area delle imprese esentate dall'obbligo si è ovviamente ampliata. 

Brambilla chiede che si faccia di più, "per adeguare la normativa italiana sull'inclusione dei disabili nel mercato del lavoro a quella europea, e, più in generale, per garantire l'effettività del diritto al lavoro anche per i portatori di handicap. La crisi non può essere un pretesto per non trovare risorse, semmai un incentivo a spendere bene quelle che si trovano".

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