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Partito Democratico, l'ex sindaco Brivio lascia la direzione e attacca

Rassegnate le dimissioni dalla direzione provinciale e dal direttivo del circolo di Valmadrera

Virginio Brivio lascia gli incarichi direttivi ricoperti all'interno del Partito Democratico. L'ex sindaco di Lecco era inserito nella direzione provinciale e nel direttivo del circolo di Valmadrera, la sua città. La comunicazione è stata data in una lettera inviata al segretario provinciale Manuel Tropenscovino, al presidente dell'assemblea Stefano Citterio, al coordinatore Alessandro Crimella, oltre che al segretario regionale Guido Peluffo. E l'ultimo primo cittadino prima di Mauro Gattinoni, che ha la medesima appartenenza politica, si toglie vari sassolini dalle scarpe all'interno di una missiva dai toni pacati, ma dai contenuti tutt'altro che banali.

Un malessere che è montato “di fronte ai ripetuti attacchi, alle mistificazioni e banalizzazione di elementi oggettivi che hanno caratterizzato la mia esperienza amministrativa al Comune di Lecco portate avanti da una parte della Giunta e della maggioranza, dal segretario cittadino e da altri autorevoli esponenti del PD, al silenzio dei vertici provinciali, non posso che amaramente prendere atto che devo confrontarmi sempre più, se non difendermi, anzitutto con la diffidenza e i pregiudizi di alcuni colleghi di partito e di maggioranza. E cercare di farlo recuperando una serenità ed esercitando una libertà di pensiero e di azione che il ruolo, pur modesto, di responsabilità nel partito mi impediscono”.

Ostello, nuovo Comune, Valsecchi: il malessere di Brivio

“A differenza di quanto si dice - si legge nella lettera scritta da Brivio -, e nel quale confidavo, il PD locale è infatti sempre meno una comunità politica, ma un organismo avvitato su un consenso acritico di breve periodo all'amministrare fine a sè stesso e alla devozione ai vertici istituzionali e di partito del momento, piegando allo scopo anche la ricostruzione di fatti e scelte precedenti e attuali. E non mi riferisco alla necessaria dialettica e un confronto anche franco e intenso su scelte in discontinuità più che legittime, anzi doverose, nel normale avvicendamento di governo, ma alla pratica sistematica di buona parte degli amministratori e vertici cittadini del PD di non approfondire ragioni e condizioni di scelte (es. realizzazione ultimo lotto del Tribunale), a illazioni fatte in sedi e dichiarazioni ufficiali e non di danni economici attuali o potenziali (nel caso ad esempio si fosse dato corso a realizzare il nuovo municipio in Via Marco d'Oggiono - da ultimo intervista del sindaco - Gattinoni, ndr - o l'Ostello) o interessi di chissà quale specie portati avanti nel corso degli anni (vedi recente vicenda area demaniale a Rivabella  e la nota in merito agli iscritti diffusa sabato 18/3 dal segretario cittadino, che si aggiunge alle ricostruzioni parziali di alcuni assessori nel corso e a margine del Consiglio Comunale del 13/3)”.

serata sindaci gattinoni 16 luglio 20201 brivio-2

“Con queste sofferte dimissioni avrò anche modo, nel caso, di spiegare ai cittadini meglio e con più libertà il senso di alcune scelte di allora e soprattutto il contesto e la condivisione pressoché totale e la coralità delle stesse (sovente ben oltre il confine della maggioranza politica che presiedevo), oltre che l'istruttoria tecnica che le hanno precedute. Ciò anche a fronte della personalizzazione nella ricostruzione delle stesse che artificiosamente, per fini di tattica politica contingente, di mettere a tacere con ogni modo una parte della minoranza, viene portata avanti dalla maggioranza (sembra ormai nell'immaginario che il sindaco del decennio passato sia stato Corrado Valsecchi e Appello per Lecco il partito di maggioranza, mentre tutte le scelte compreso eventuali sbagli li abbiamo fatti insieme)”.

“Cercato il dialogo, ma...”

L'ex primo cittadino è un fiume in piena: “Ricordo di aver dato nel corso di questi anni disponibilità alla condivisione delle informazioni e confronto al sindaco e ai responsabili del partito, anche su loro richiesta (in particolare a inizio 2022 al segretario Marelli per la vicenda della sede comunale e sulla questione Tribunale, al nuovo segretario provinciale e capogruppo al momento delle loro nomine sempre lo scorso anno...), ma nulla nel merito è seguito”.

“Faccio con dispiacere questo passo in un momento di promettente rilancio dell'azione del partito che le recenti primarie hanno innescato, augurandomi che il prossimo percorso congressuale nel territorio lecchese sia occasione anche per noi di schietto confronto sui modelli di partito ed elaborazione di linee di riferimento di azione, senza ipocriti unanimismi invocati in partenza (che è cosa diversa dell’unità da esercitare a congresso concluso e classe dirigente scelta). Non mi resta, insomma, che questa scelta: per una coerenza con la mia storia politica  e per rispetto a tutte le persone che con me hanno lavorato insieme, con passione e onestà, ad amministrare la nostra città in anni difficilissimi”.

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