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Il centrodestra ha messo nel mirino il centro di accoglienza di Cremeno

La struttura è gestita con delle modalità ritenute non idonee

Il centro di accoglienza dei migranti di Cremeno torna a far discutere. Riassunto delle puntate precedenti: da anni si discute sulle modalità di gestione della struttura che si trova in frazione Maggio e dell'ottantina di persone lì presenti. Durante una delle scorse notti quello formarlmente risulta essere un ex ospite, con richiesta di asilo respinta a suo tempo, ha preso a sassate le finestre delle case in località Casere prima di venir fermato dalle forze dell'ordine. Il sindaco Pierluigi Invernizzi è tornato a chiedere quantomeno un ridimensionamento del C.a.s., di conseguenza l'avvenimento è divenuto il tema focale delle ultime comunicazioni arrivate dal centrodestra, con Mauro Piazza, Flavio Nogara e Giacomo Zamperini, candidati alle elezioni regionali, in prima linea. Per la serata di domenica è stato annunciato un sopralluogo da parte del rappresentante di Fratelli d'Italia.

Piazza: “Situazione ingestibile”

Il primo a esporsi sulla vicenda è stato Mauro Piazza, attuale consigliere regionale leghista, ha spiegato che “dopo i recenti episodi al C.a.s. di Maggio di Cremeno ho chiesto al sottosegretario all’Interno Nicola Molteni di intervenire per porre fine a una vicenda che è diventata intollerabile. I recenti fatti testimoniano come sia diventata ingestibile situazione in cui, in una frazione di 900 residenti siano ospitate 100 richiedenti asilo, che negli anni, si sono anche resi protagonisti di vagabondaggio, abbandono di rifiuti ed episodi di spaccio: il tutto a danno della vocazione turistica di Cremeno e dei comuni limitrofi”.

“In prima persona, su sollecitazione del sindaco Pierluigi Invernizzi, ho fatto appello ai vertici del Ministero dell’Interno per far sì che il centro sia oggetto di una puntuale ispezione. Non si può tollerare che un luogo, da carattere straordinario predisposto per l’accoglienza di una ventina di migranti, sia arrivato ai numeri odierni - ha proseguito Piazza -. Il Centro di accoglienza straordinaria è ospitato in un edificio, nato come colonia estiva per bambini, che non risulta essere allacciato al sistema di fognatura comunale: in pieno contrasto con le norme e il rispetto del quieto vivere”.

“Nel territorio della Provincia di Lecco, nel corso del tempo, tutti gli altri centri accoglienza straordinaria sono stati chiusi, e solo a Maggio è rimasto un hub di tale dimensioni, facendo una pressione illogica su Cremeno. Così non vi può essere accoglienza perché non è garantita alcuna integrazione. Esprimo la mia piena solidarietà e vicinanza ai cittadini di Cremeno e all’intera amministrazione comunale, che più volte hanno richiesto una chiusura o un radicale ridimensionamento della struttura; un appello a cui mi unisco in maniera convinta”, ha quindi concluso il consigliere regionale.

Nogara: “Lo sostengo dal 2015, va chiuso”

“Provo soddisfazione nell’apprendere finalmente la condivisione di quanto la Lega, con l’allora sottoscritto segretario provinciale, sostiene dal 2015 - ricorda Flavio Nogara, storico membro della Lega lecchese -. È infatti da allora che con forza chiedo la chiusura della struttura di Cremeno per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Allora chiesi una forte presa di posizione del sindaco, che alla fine subì le decisioni della Prefettura, anche se forse avrebbe potuto imporsi con maggiore forza, forte del certo consenso dei propri concittadini su questo tema. Facemmo allora a Cremeno gazebo, volantinaggi, un presidio ai cancelli della struttura Artigianelli e un incontro pubblico, iniziativa replicata in molti altri comuni della provincia di Lecco particolarmente colpiti dall’invasione di richiedenti asilo, in quanto Cremeno rappresenta propriamente il simbolo di come non dev’essere gestita l’immigrazione per creare integrazione, per garantire sicurezza e per rispetto delle vite umane che cercano un futuro nel nostro Paese che con queste premesse e a queste condizioni non potranno mai trovare, oltre che per rispetto della nostra gente in difficoltà, che al contrario dei richiedenti asilo non trova nessun aiuto da parte delle istituzioni”.

“Tentai anche di bloccare l’assegnazione del bando per un coinvolgimento nell’operazione "mafia capitale" di Tiziano Zuccolo, vicepresidente della coop Domus Caritatis, che risultò assegnataria tra gli altri dell'ex colonia degli Artigianelli a Maggio, ma il Prefetto allora dichiarò che, sentito il Ministero dell’Interno, ebbe l’indicazione di proseguire nella strada intrapresa per interesse superiore: l’emergenza dell’immigrazione clandestina, appunto. Voglio inoltre ricordare che la Lega, allora da sola, s'impose e manifestò per impedire la sottoscrizione di un accordo provinciale per un’accoglienza diffusa, accordo che al contrario gli amministratori di tutte le altre forze politiche sottoscrissero”.

Zamperini: “Domenica un sopralluogo”

“Apprendiamo con piacere che ora altri candidati condividano le perplessità sul centro che da tempo portiamo avanti. Invito tutti gli esponenti del centrodestra a unirsi a noi per effettuare un sopralluogo domenica sera al centro di accoglienza di Maggio, dove la situazione è da lungo tempo insostenibile, come più volte da segnalato in questi anni”. Così Giacomo Zamperini, candidato alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio per Fratelli d'Italia, pronto a chiamare a raccolta tutti gli esponenti del centrodestra per un'azione congiunta.

“Che la situazione a Maggio sia fuori controllo è chiaro da anni, come testimoniato dai cittadini e dalle interrogazioni presentate al sindaco in Consiglio comunale. È l'emblema del fallimento della politica dell'accoglienza fatta con grandi centri e con un'integrazione forzata senza senso. Non è possibile pensare che in un centro così piccolo possano coesistere poche centinaia di residenti con una presenza così grande e ingombrante di richiedenti asilo. Ci chiediamo se chi avrebbe dovuto amministrare e governare la situazione fino ad oggi abbia fatto al meglio il proprio dovere. Ci risulta che quel centro sia sovraffollato, che gli ospiti spesso abbiano avuto diverbi e scontri con i residenti, con conseguenti problemi di ordine pubblico, e che ci sia stato anche un ingorgo delle fognature che ha letteralmente fatto riversare liquame in strada”.

Zamperini elenca anche una serie di problemi pratici: “Spesso escono dal centro per aggirarsi di notte e creare confusione e litigi, tanto che i residenti non ce la fanno più, come testimoniato dall'episodio della scorsa notte. Inoltre, c'è un importante problema fognario alla struttura del centro, non ancora risolto, con sversamenti maleodoranti. Infine, si tratta di un centro che parrebbe essere dimensionato per una sessantina di persone, secondo una perizia, mentre ci vivono più di centoventi persone. La vera accoglienza è quella che permette una reale integrazione, nel rispetto del territorio e della nostra identità, e di certo non è questa”.

Il candidato alle regionali dà quindi appuntamento a domenica sera: “Il centro migranti di Cremeno va prima ridimensionato e poi chiuso. Domenica sera, insieme ad alcuni amministratori locali e residenti, effettueremo un sopralluogo presso struttura. Invito tutti gli esponenti politici ed i rappresentanti delle istituzioni ad essere presenti e uniti per raggiungere questo risultato e manifestare la nostra vicinanza ai cittadini residenti, esasperati e lasciati soli da troppo tempo”.

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