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I consiglieri di "Civate che vorrei" criticano l'aumento tasse approvato dal Consiglio comunale

I consiglieri di minoranza contro il sindaco Mauri, astenuti dal voto in consiglio: "Non possiamo votare senza vedere come queste tasse incideranno sul bilancio".

Giovedì 31 luglio la Giunta di Civate, guidata dal sindaco Mauri, ha approvato in consiglio comunale la ridefinizione delle aliquote di Imu, Tars e Tasi, assieme al regolamento della nuova imposta Iuc: come riferisce il comunicato stampa diffuso dai consiglieri di minoranza della lista "Civate che vorrei", l'approvazione è stata chiesta ai consiglieri senza che potessero prendere visione del bilancio, impedendo così di capire in che modo queste norme andranno a incidere sui termini del bilancio stesso.


Per questa ragione, i consiglieri di "Civate che vorrei" si sono astenuti dalla votazione, ed esprimono preoccupazione in merito a diverse questioni: anzitutto, l'aumento effettivo delle tasse comunali che andrà a gravare sui cittadini, considerato anche che la Tasi includerà fasce di cittadini finora esentate, e considerato anche il fatto che le abitazioni concesse in uso a parenti stretti verranno comunque considerate come seconde case dal punto di vista delle aliquote.


Inoltre, sottolineano i consiglieri, la Tari non prevede premi per i cittadini che aumenteranno e miglioreranno la raccolta differenziata, e anche il servizio idrico ha subito un aumento dei costi: un 9% in più che porta la tariffa a raddoppiare, rispetto a quella di pochi anni fa.
"Si dice sempre - si conclude così il comunicato - che per rilanciare lo sviluppo bisogna ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie. In tutta la filiera degli Enti Pubblici avviene però il contrario: noi riteniamo che si debba invertire la tendenza già dal nostro piccolo, a Civate".

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