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Estate senza treni da Colico a Tirano, l'affondo del PD: "Un altro danno ai pendolari. E non solo"

Valentina Angelica Codurelli: "Condividiamo l’indignazione di cittadini e sindacati per questi voltafaccia che provocheranno danni viabilistici, economici e ambientali"

Nuove critiche alla sospensione delle corse dei treni dal 26 giugno lungo la tratta Colico-Tirano. Dopo pendolari e sindacati, anche il Partito Democratico prende posizione in modo netto con una dichiarazione messa nero su bianco da Valentina Angelica Codurelli, segretaria del Circolo PD di Colico.

"A partire dal 26 giugno e per una durata stimata di 75 giorni, quindi fino al 9 settembre 2022, Rfi ha previsto la chiusura completa della tratta ferroviaria che collega Colico a Tirano per lavori di manutenzione - ricorda innazitutto Valentina Angelica Codurelli - Il PD Circolo di Colico condivide l’indignazione dei cittadini del lago e della valtellina e dei sindacati che non ne possono più di questi voltafaccia recati ai danni della quotidianità dei pendolari e non solo. Ai vertici regionali questo però sembra non essere rilevante e degno di nota. Oltre ai sicuri disagi che colpiranno i pendolari vi saranno gravi danni alla già fragile viabilità lombarda".

"Il rischio è che il traffico diventi pesante sia lungo la statale 36 che sulla statale 38"

"Il rischio è che il traffico diventi pesante, soprattutto sul fronte del trasporto merci, sia lungo la statale 36 che la statale 38, come afferma anche Andrea Frangiamore, segretario generale della Filt Cgil Lecco e Sondrio. Questa grave situazione ferroviaria infatti - aggiunge Codurelli - non coinvolge solamente i pendolari ma anche l’economia turistica e non. Infatti come conseguenza naturale ci sarà un maggior utilizzo del trasporto su gomma, creando così problemi di transito, sia in entrata che in uscita, delle merci, in un momento in cui l’approvvigionamento è complesso per via della situazione globale".

Estate calda per i pendolari: la ferrovia Colico-Tirano chiude due mesi e mezzo

"La viabilità lombarda è già infatti molto fragile, basti pensare a come, ogni volta che, per un’incidente o un evento naturale, che colpisca sia la statale 36, sia la 38, il traffico viene paralizzato. Come infatti fa giustamente notare anche Andrea Frangiamore, segretario generale della Filt Cgil Lecco e Sondrio, i danni alla viabilità saranno molti. La stima è di 120 corse autobus al giorno che per oltre due mesi intaseranno le strade, la superstrada 36, che collega Milano alla Valtellina, e la statale 38, senza contare poi i mezzi pesanti che dovranno trasportare i prodotti aziendali in sostituzione dei treni merci, con ricadute anche sull’ambiente oltre che sulla vita dei pendolari".

"Esigiamo risposte da Rfi e Regione Lombardia"

"Ai danni sulla viabilità ed economici vanno inoltre sommati i danni ambientali - aggiunge quindi la Segretaria Pd Circolo di Colico - Infatti, questo considerevole aumento del flusso di autoveicoli e autotrasporti sulla 36 e sulla 38 non potrà che avere pesanti ricadute anche da un punto di vista ambientale, con un incremento dell'inquinamento nelle zone dell'alto lago e della Valtellina. Dunque saranno diversi i danni ai quali Rfi dovrà dare risposta".

Anche da Lecco Parigi è più vicina grazie al Frecciarossa

"Una risposta la esigiamo però anche dalla Regione, la quale, nonostante il PD, a qualsiasi livello, ha sempre segnalato le problematiche relative alla viabilità ferroviaria in Lombardia, queste non sono mai state seriamente prese in considerazione, e la scelta di effettuare degli interventi che vedono la chiusura di una linea importante per ben 75 giorni non fa altro che aggravare una situazione che era già ampiamente delicata, e a farne le spese saranno, in particolar modo, i pendolari".

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