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Consonni-Bussola, altri stracci: “Delega revocata per inesistente prossimo commissariamento”

L'ex assessore e già primo cittadimo attacca l'attuale sindaco di Ballabio durante il Consiglio comunale

A Ballabio il pericolo commissariamento è stato scongiurato all'ultimo secondo. Vicenda, quella valsassinese, ricca di colpi di scena e anche di veleni: protagonisti il sindaco Giovanni Bruno Bussola e Alessandra Consonni, oggi consigliere semplice di minoranza ma fino a poco tempo fa in carica con la delega di assessore all'istruzione ora passata a Pinuccia Lombardini. Ma la vicenda è tutt'altro che andata in archivio: il già primo cittadino ha attaccato Bussola durante l'ultima seduta del Consiglio comunale, tornando sul tema del ventilato commissariamento e della revoca stessa.

“La realtà storpiata ad uso e consumo del sindaco, sino a motivare la revoca del mandato di assessore all'Istruzione di Alessandra Consonni con la surreale accusa di essere, testualmente, "artefice e responsabile dell'onta del prossimo commissariamento di Ballabio", che in realtà non appare più neppure in vista. Questa assurdità ha tenuto banco nella seduta del consiglio comunale di mercoledì 5 ottobre, dove prima Bussola ha portato un decreto in cui la revoca dell'assessore ed ex sindaco viene motivata con la surreale accusa, poi ha tentato disperatamente di impedire che intervenissi per fatto personale, infine, di fronte alla minaccia di appellarmi al consiglio comunale come arbitro del mio diritto a intervenire e prevedendo una sconfitta, è stato costretto farmi parlare affinchè potessi denunciare pubblicamente l'assurdita dell'addebito che mi veniva mosso”, riferisce Consonni.

“Bussola giustifica Lombardini”

“Sempre più inverosimile la situazione del Comune, dove il sindaco pare non essersi accorto che il bilancio è stato approvato e aspetta ancora il commissario prefettizio - ha quindi ironizzato -. Con questo inesistente addebito, Bussola intendeva giustificare il passaggio di consegne dell'assessorato Istruzione da Consonni a Pinuccia Lombardini, ex vicesindaco nella giunta di sinistra di Luigi Pontiggia. Una accusa ancor più assurda anche perchè, colmo dei colmi, ad avere avuto una parte in un commissariamento fu proprio Pinuccia Lombardini, il nuovo assessore”.

"Entrando nello specifico del fatto personale - ha quindi proseguito Consonni nel suo intervento -, mi si attribuisce un non meglio precisato commissariamento. L'unico commissariamento dei tempi nostri, a memoria, risale al 2015, e questo decreto fa un po' di confusione, forse causata dall'arrivo di Pinuccia Lombardini, la quale, stando a quanto allora divulgato dai media, per una questione di candidature, causò l'implosione dell'allora maggioranza del sindaco Pontiggia a cui seguì proprio il commissariamento del paese. Se di commissariamento si vuole parlare, occorre, dunque, rileggersi i giornali del 2015 e riferirsi ad altri e non a me”.

La ragione “dunque, va spiegata altrimenti. Per quanto mi riguarda, la motivazione della revoca della mia delega è nell'aver sollevato la questione della coerenza sull'aumento delle indennità, ancor più penoso in un momento grave come questo, e della trasparenza sull'operazione finanziaria del Barech, ricorrente motivo della revoca di ben 3 deleghe assessorili sulle 4 di partenza e di un incarico di capogruppo in due anni. Il Barech, che, per inciso, è stato il massimo impegno di Bussola, visto che per il resto si è trovato la pappa pronta di opere già finanziate, o deliberate o progettate dalla precedente amministrazione: dalla messa in sicurezza del tratto stradale di fronte al parco due mani, all'area ginnica nello stesso parco, alla casetta di Silea per i rifiuti dei vacanzieri, tanto per fare degli esempi delle non numerose cose serie sin qui realizzate o realizzande. Infine, le deleghe si possono togliere, quella formale, del sindaco all'assessore, ma anche quella, implicita, del consigliere di maggioranza al sindaco”.

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Il decreto di revoca contro Consonni con la motivazione “dell'inesistente prossimo commissariamento”

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