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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso / Valsassina / Via Giuseppe Mazzini

Ballabio, arrivata la diffida della Prefettura: “Non approvate il bilancio”

In Valsassina si attende da mesi l'arrivo del commissario prefettizio dopo la duplice non approvazione del documento contabile

La lunga empasse è ormai vicina alla conclusione. La Prefettura di Lecco ha diffidato, attraverso un provvedimento firmato nel corso della mattinata di giovedì dal prefetto Sergio Pomponio, Consiglio comunale di Ballabio a deliberare, nel termine di 20 giorni, il bilancio di previsione per l’anno 2022. “Decorso inutilmente tale termine, la Prefettura eserciterà il potere sostitutivo mediante la nomina di un commissario ad acta, dando avvio alla procedura per lo scioglimento del Consiglio”, si legge in una nota diffusa da corso Promessi Sposi.

Lo scontro infinito Consonni-Bussola

A Ballabio, infatti, da mesi è noto il prossimo arrivo del commissario prefettizio. Dal Consiglio comunale di venerdì 24 giugno non era emersa nessuna sorpresa: la spaccatura interna alla maggioranza di Nuovo slancio per Ballabio è costata il posto al sindaco Giovanni Bruno Bussola, che non è stato salvato, come preannunciato, dalla minoranza rappresentata da Ballabio Futura. La seconda bocciatura del bilancio di previsione 2022-2024 fa inevitabilmente scattare l'iter burocratico tramite il quale verrà messa l'ordinaria amministrazione nelle mani della persona che verrà nominata dalla Prefettura di Lecco, com'è già capitato nel Lecchese durante gli anni scorsi. Nel 2023, invece, i ballabiesi torneranno alle urne a soli tre anni di distanza dall'ultima volta.

Bussola: “Un onore”

L'ormai ex sindaco Bussola aveva affidato ai social network il proprio saluto: “È stato un onore essere Sindaco di un paese così importante. Grazie Ballabio!”. Sulla sua sorte è pesato, com'è noto, prima di tutto il caso relativo al prato del Barech con relativa espansione dell'azienda Combi Arialdo, che ha creato una frattura insanabile tra lo stesso Bussola e l'ex primo cittadino Alessandra Consonni, con due tronconi di Consiglio e Giunta a prendere le rispettive parti.

“Chi, professandosi leghista, pugnala alle spalle un ottimo sindaco della Lega, merita solo il disprezzo di chi la Lega l'ha sempre amata e servita!”: questo il netto commento di Roberto Ferrari, già sindaco di Oggiono che oggi siede tra i banchi del Parlamento tra le file del carroccio. Nel suo mirino, chiaramente, c'è proprio Alessandra Consonni: il suo "no", insieme a quello di Marco Pedrazzini e Luca Pirovano, ha fatto saltare il banco.

La revoca della delega a Consonni

Tra gli ultimi atti formali prima del commissariamento, allontanato dalle proroghe arrivate da Roma e operative su scala nazionale. Bussola il 27 giugno ha firmato la revoca della delega di assessore ad Alessandra Consonni, già primo cittadino e fino a oggi titolare di quella all'istruzione: “Una revoca legittima e non più procrastinabile. In due mesi di attacchi pubblici, da parte dell’assessore Consonni, ho sempre atteso e sperato che la stessa potesse ravvedersi, mettendo da parte il suo astio nei miei confronti, per il bene di Ballabio. Invece così non è stato e nello scorso consiglio comunale ha sancito, di fatto, la caduta di questa Amministrazione. Ad Alessandra Consonni la responsabilità dell’onta del commissariamento di Ballabio, ormai inevitabile”

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