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Consiglio comunale e foibe, da palazzo Bovara arriva la smentita: "Nessun danno economico"

L'assenza di molti Consiglieri non ha permesso di raggiungere il numero legale, ma non ha toccato le casse del Comune

Nessun danno economico per l'assenza dei Consiglieri dalla seduta consiliare convocata ieri 10 marzo, come denunciato nella mattinata di oggi da un comunicato di Fratelli d'Italia. 

A chiarirlo è il Comune di Lecco che, tramite una nota stampa, specifica come il mancato raggiungimento del numero legale alla convocazione di ieri abbia fatto sì che non venisse pagato il "gettone di presenza" ai Consiglieri, in quando la seduta non è nemmeno iniziata.

«I Consiglieri che non si sono presentati all’adunanza – puntualizza il Presidente del Consiglio comunale, Alfredo Marelli – non hanno determinato un danno economico, bensì un risparmio per il Comune, pari alle risorse economiche, che altrimenti sarebbero state impiegate per pagare i gettoni»

Per quanto riguarda la mancata discussione dell'ordine del giorno presentata dal Consigliere Zamperini, da palazzo Bovara arriva una seconda precisazione: la proposta, presentata già alla seduta di lunedì 23 febbraio, sarebbe dovuta essere esaminata la sera seguente, durante la prosecuzione dei lavori, ma il proponente stesso, quella sera, era assente dall'aula.

Vista l'impossibilità di discuterne il 24 febbraio, si legge ancora nella nota del Comune, la proposta, è stata, quindi, iscritta nell'ordine del giorno del 9 febbraio, proposta a cui i consiglieri non sono giunti per quastioni di tempo. Si è arrivati così alla sera del 10, convocazione alla quale non è stato raggiunto il numero legale.

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