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Manifestazione anti immigrati, per Corrado Valsecchi "si sta giocando col fuoco"

Il portavoce di Appello per Lecco critico sull'evento: "Lega nord promuova pure la sua manifestazione, ma eviti situazioni di tensione ulteriore"

Si svolgerà nel pomeriggio di oggi 18 ottobre, a Milano, una manifestazione contro l'immigrazione promossa da Lega nord e Forza nuova.


Corrado Valsecchi, portavoce di Appello per Lecco, non nasconde la perplessità riguardo l'approccio che muove la manifestazione: «Ho sentito affermazioni politiche da parte di esponenti nazionali e locali della Lega nord che mi hanno fatto rabbrividire: è giusto manifestare per le proprie convinzioni, non è giusto aizzare la gente contro persone disperate che, spesso, hanno perso tutto».


«Da oltre due anni gli italiani che vanno all'estero in cerca di fortuna sono il doppio degli immigrati che arrivano in Italia e che sovente sbarcano nel nostro paese con l'obiettivo di andare altrove in Europa - afferma Valsecchi - I nostri giovani vanno in Australia, Inghilterra, India, Stati Uniti in cerca di fortuna perché qui non c'è un lavoro o, perlomeno, un lavoro in linea con le loro aspirazioni: gli immigrati vengono da noi per transitare altrove o per cercare un lavoro qualsiasi che cambierebbe radicalmente le loro vite e le vite dei famigliari che rimangono al paese d'origine».


«Ci sono oltre 63 milioni di cittadini di origine italiana che risiedono in altri Paesi, più di quanti cittadini italiani ci siano oggi in Italia - prosegue il portavoce di ApL - la Lega nord promuova pure la sua manifestazione, ma eviti per cortesia di giocare con il fuoco, accendendo situazioni di tensione ulteriore di cui il nostro Paese non avverte assolutamente il bisogno. Hanno governato per tanti anni ma, francamente, tutti questi risultati sul fronte del contenimento dell'immigrazione non si sono visti a livello nazionale e nemmeno a Lecco, considerato che la città ha ben 5000 immigrati e vent'anni fa erano 150».


«Non sarà certo con una manifestazione e strumentalizzazioni di carattere politico che si potrà governare il fenomeno migratorio, ma attraverso la consapevolezza che le persone si muovono, le società diventano cosmopolite e occorrono politiche lungimiranti finalizzate alla convivenza civile. Occorre anche pensare a un progetto redistributivo della ricchezza che oggi vede il Sud del mondo fortemente penalizzato».

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