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Insubria, Prima l'Italia lancia l'appello: "Ignoranza e omertà sono terreno per le mafie"

Gli attivisti del movimento di centrodestra, assieme a Gianni Alemanno, ribadiscono l'appello alla legalità

Arriva anche la riflessione di Prima l’Italia Lecco alla luce degli arresti effettuati nell’ambito dell’indagine “Insubria”, che hanno visto i Carabinieri mettere le manette ai polsi di 18 residenti nel territorio lecchese.

«Non si può più far finta che il problema della criminalità organizzata non riguardi il Nord – afferma il presidente della sezione lecchese, Christian Frigerio – le associazioni mafiose si muovono senza distinzioni geografiche o politiche secondo un unico principio: “pecunia non olet”, ovvero non importa da dove arriva il denaro, purché arrivi.  I clan della ‘Ndrangheta si sono insediati negli anni ’70 sul suolo lombardo e oggi sono integrati nel tessuto politico-economico locale, come provato dai tentativi di infiltrazione nei Consigli di diversi comuni, emersi dagli atti giudiziari».

«Prima l’Italia non vuole fare allarmismo, ma è giusto che l’opinione pubblica prenda coscienza del problema – prosegue Frigerio – ignoranza e omertà sono terreni fertili per la criminalità organizzata. Il silenzio della maggior parte di politici e amministratori locali, dettato dalla necessità di tener nascosto qualche scheletro nell’armadio o semplicemente dovuto alla paura, è assordante.Teniamo alta la bandiera della legalità, senza se e senza ma, nell’interesse di tutti».

Dalla Calabria, dove è impegnato nella campagna elettorale per le regionali, interviene anche il deputato Gianni Alemanno, membro dell’Ufficio di presidenza di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: «I recenti fatti di cronaca confermano ancora una volta che la criminalità organizzata è un male che tocca tutto il Paese, da nord a sud. Fermo restando il plauso alle Forze dell'Ordine che ogni giorno fronteggiano la malavita organizzata, credo sia giunto il momento di affrontare il tema con una grande operazione sinergica fra tutte le Istituzioni».

«Servono pene certe per i crimini più efferati, ma soprattutto serve incrementare la presenza delle forze di polizia sul territorio – afferma Alemanno – come deterrente per i criminali e come segnale di sicurezza per i cittadini. Il disagio delle periferie italiane, con i recenti casi di Milano e Roma, conferma la necessità di dare risposte immediate agli italiani, senza limitare le risorse del comparto sicurezza. La criminalità organizzata si combatte investendo sulla sicurezza e non tagliando i fondi alle forze dell'ordine".

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