
Arrigoni:“E' un decreto senza coperture certe, come sostengono"
Sipario sul decreto che dà 80 euro a pochi facendoli pagare a tutti
Con la fiducia votata alla Camera si ferma il decreto che assegna 80 euro solo ad alcuni cittadini dimenticandosi di una gran parte di Italiani
Con la fiducia votata oggi, mercoledì 18 giugno, anche alla Camera, cala il sipario sul decreto blindato con il quale il governo Renzi assegna 80 euro ad alcuni cittadini italiani, per pochi mesi (non è una misura strutturale), facendoli pagare però a tutti ma, soprattutto, dimenticandosi di pensionati con la minima, disoccupati, incapienti, lavoratori autonomi a basso reddito, ma anche delle famiglie numerose con un solo genitore che lavora.
“E' un decreto senza coperture certe, come sostengono"- stigmatizza il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni - "porta nuove tasse (+ 26% sulle rendite finanziarie e sugli interessi dei conti correnti), probabili aumenti di accise sui carburanti e pesanti tagli per il 2014 per 1,4 miliardi di euro alle regioni, alle province e ai comuni.
Giunti a un terzo dell'esercizio in corso, dunque a impegni di spesa già assunti, questi enti devono correggere i propri bilanci per garantire a Renzi decisi risparmi di spesa, che inevitabilmente si tradurranno in maggiori tasse a famiglie e imprese o, per contro, in tagli a servizi pubblici, a partire da sanità, assistenza sociale e trasporto pubblico locale”.
Anche le misure per il riammodernamento degli edifici scolastici sono molto distanti dalle promesse fatte da Renzi (oltre tre miliardi di finanziamenti).
“Il decreto non dà ai sindaci risorse nuove, ma concede loro la deroga al Patto di stabilità per soli 244 milioni di euro di spesa nel biennio: una beffa, se confrontati con i tagli ai sindaci di 375 milioni per il 2014 e di 563 milioni a partire dal 2015” prosegue Arrigoni.
“Trattandosi in totale di quasi 39.400 scuole, stiamo parlando di 6.200 euro in media a ciascun plesso, ossia una somma irrilevante" – rincara la dose Arrigoni - "Inoltre sono state totalmente dimenticate le 5.320 scuole pubbliche secondarie di secondo grado che, anche dopo il disegno di legge Delrio, sono ancora di competenza di quelle province che, secondo Renzi, sarebbero state eliminate ma che, invece, esistono ancora e vengono sfruttate pure in questo decreto per succhiare loro le risorse”.