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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Via Alfonso Lamarmora

Area ex Pagani, i Cinque stelle lecchesi chiedono il confronto con i cittadini sul futuro del vecchio scatolificio

Denunciano lo scarso interesse dell'amministrazione per la vivibilità dei quartieri della città e chiedono che le decisioni sulla riqualificazione dell'area siano prese consultando coloro che ci vivono.

Il Movimento 5 stelle lecchese si inserisce nel dibattito politico cittadino: stavolta parlando dell'area ex Pagani a Germanedo, da anni teatro dello scontro fra chi vorrebbe riedificare sul terreno dell'ex scatolificio, e chi invece inneggia contro il cemento e la speculazione edilizia.


Dopo la presentazione del nuovo progetto di riqualificazione dell'area, che prevederebbe cinque palazzine invece che un unico, enorme complesso, i lecchesi a cinque stelle denunciano ciò che per loro è lo scarso interesse della politica cittadina riguardo la vivibilità della città.


«Sono tutti uguali - tuonano i pentastellati - si scambiano ruoli, poltrone e prebende, tra di loro, nel disinteresse per il bene comune, ma, accomunati in un teatrino della politica dove, a seconda del ruolo che si ricopre, si dimenticano le storie precedenti».


«Tace, in un rumoroso silenzio, tutta la cosiddetta opposizione di centro-destra: Lega e Ncd, in Consiglio, Forza Italia, senza rappresentanti, fuori. Avrebbero ben poco da dire, però - si legge nel comunicato diffuso dai Cinque stelle - considerato che fu la deficitaria Giunta Faggi, cinque anni fa, a dare il via libera ad una delle più scellerate manovre di speculazione immobiliare del recente passato: l’autorizzazione alla cementificazione selvaggia in un area già ricca, per errori di un remoto passato, di volumi in larga parte inutilizzati come le aree ex Badoni, Caleotto e Sae. Una scelta incomprensibile e ingiustificabile allora come oggi. Le leggi del mercato, come dimostrano gli oltre 2.500 alloggi sfitti e disponibili in città, hanno costretto a un ripensamento la proprietà, che ha presentato un ridimensionamento dell’intervento. Un’iniziativa commerciale autonoma, non politica».


Lo stesso silenzio che arriva, secondo i "grillini", da «quella parte della maggioranza (Appello per Lecco), che pur si richiama al civismo: cavalca operazione mediatiche come la pulizia di statue e monumenti, peraltro di competenza delle inadempienti amministrazioni pubbliche, ma tace dove occorre condurre battaglie vere sulla vivibilità di interi quartieri nell’interesse dei cittadini».


E tace anche il Pd, forza politica che amministra la città, che «pur, all’epoca, si era espresso negativamente all’operazione cercando di cavalcare il malumore della gente, ma che, una volta cambiati rapporti di forza e ruoli, non esita a proseguire la politica scellerata di chi lo aveva preceduto in quel balletto del trasformismo che le forze politiche cittadine ci hanno abituato a praticare».


«Bene ha fatto, e gliene diamo atto, l’Assessore indipendente (ex Idv) Ivano Donato, a separare, in Giunta, le sue responsabilità da quelle degli altri, in coerenza con le battaglie sostenute in passato -proseguono i Cinque stelle - Siamo consapevoli che, come ci ha ricordato il Sindaco, i giochi furono fatti allora, ma chiediamo al Comune di Lecco il coraggio di assumere una posizione ferma, che tracci la strada per uno sbarramento all’abuso sulle aree dismesse e impedisca future speculazioni edilizie che accentuerebbero la desertificazione produttiva. trasformando la città in un grande “dormitorio”».


La proposta degli attivisti del Movimento è orientata al dialogo: «Apriamo un dibattito, a tutta la cittadinanza  sull’utilizzo di quell’area dismessa , nel tentativo di trovare  una soluzione che sostenga gli interessi dei cittadini: Belledo e Germanedo sono quartieri che soffrono per carenza di parcheggi e di infrastrutture di servizio, in particolare rivolte alle giovani generazioni: Cerchiamo di cogliere l’opportunità per rispondere a queste esigenze e necessità».


L'iniziativa dei Cinque stelle, concludono, si sposterà fra le persone: «avvieremo, nei prossimi giorni, azioni e iniziative tra la gente e per la gente dei rioni coinvolti ed interessati, per dar voce a chi la politica dei partiti, presenti in Consiglio, non vuole rappresentare».

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