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Rifiuti, bocciata a Lecco la sperimentazione della tariffa puntuale

Non passa in Consiglio comunale l'ordine del giorno sulla tariffa che fa pagare i rifiuti in base alla quantità effettivamente prodotta

A Lecco non sarà sperimentata la tariffa puntuale sui rifiuti: sulla possibilità di avviare, per un periodo, la tassazione proporzionata alla quantità di rifiuti prodotta dalle singole famiglie, esercizi pubblici o enti, la maggioranza si è spaccata per un solo voto (13 contrari e 12 favorevoli), che ha determinato la bocciatura dell'ordine del giorno.

La votazione è avvenuta durante la seduta di lunedì 26 gennaio, da un odg proposto dal Consigliere di Sel Tino Magni che chiedeva di avviare un periodo di sperimentazione della tariffa puntuale, per capirne la validità in alternativa alla attuale Tari: a differenza della tassa attuale sui rifiuti, che prevede un sistema presuntivo per il calcolo delle somme da pagare dai soggetti interessati, la tariffa puntuale si basa sulla quantità di rifiuti solidi che il singolo produce.

Tra i voti a favore all'odg, anche quelli dei Consiglieri del Nuovo centrodestra: «Capiamo e ben comprendiamo le difficoltà tecniche - dichiara Antonio Pasquini - ma il dispositivo dell'ordine del giorno dava la possibilità di un congruo tempo per sperimentare la tariffa puntuale. Inoltre la si sarebbe potuta attivare, in via sperimentale, non in tutta la città, ma  solo in un rione o in alcune vie».

«Dispiace che argomenti così importanti vengano trattati nel disinteresse generale - aggiunge il Consigliere - sperimentare un modo diverso sulla raccolta e sulle tariffe dei rifiuti significa migliorare la qualità della vita e ridurre i costi. Davanti a delle fisiologiche difficoltà non ci s può limitare a rilevare il problema, ma bisogna volare alto ed avere la capacità di progettare il futuro».

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