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Politica

Unioni civili: anche a Lecco si accende il dibattito

Le posizioni di Rifondazione Comunista e Destra per Lecco

Il ddl Cirinnà, il disegno di legge sulle unioni civili, sta per essere discusso al Senato e le posizioni prese a riguardo da partiti e movimenti politici sono ormai chiare e definite, a livello nazionale e pure locale.

A Lecco la deputata del Pd Tentori ha già espresso pieno favore alla proposta elaborata dalla senatrice Cirinnà e, in questi giorni, anche Rifondazione Comunista e Destra per Lecco hanno palesato la propria posizione.

Questo il contenuto del volantino distribuito dal partito di sinistra.

Dove c'è amore c'è famiglia 

Gli unici paesi dell'Unione europea che non prevedono le unioni civili o matrimoni omosessuali sono: Bulgaria, Polonia, Romani e Italia!

Il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili prevede:

  • l'iscrizione di due persone maggiorenni anche dello stesso sesso nel Registro Comunale delle Unioni Civili
  • la stepchil adoption, ovvero la possibilità di adottare il figlio biologico del partner (è una forma di tutela dei minori, ad esempio in caso di morte del genitori. L'utero in affitto non c'entra per niente)
  • diritti di assistenza sanitaria, carceraria, unione o separazione dei beni, reversibilità della pensione (è una forma di tutela di entrambi i partner: le coppie omosessuali devono avere gli stessi diritti e doveri di ogni coppia)

E' il minimo sindacale.

Questa, invece, la posizione di Destra per Lecco.

Famiglia un valore non negoziabile 

La comunità di Destra per Lecco intende esprimere la propria contrarietà al ddl Cirinnà, che vorrebbe equiparare le unioni civili, anche di coppie omosessuali, alla famiglia composta da un matrimonio tra uomo e donna, introducendo anche la stepchild adoption.

Questo ddl è il tentativo, incostituzionale seppur furbescamente mascherato, di introdurre il matrimonio gay e la pratica dell'utero in affitto, negando al bambino il diritto fondamentale di avere una madre e un padre.

Tutti gli altri diritti, quali l'assistenza sanitaria e la successione patrimoniale sono, in parte, già previsti dal nostro ordinamento legislativo e, per un eventuale potenziamento, riteniamo si possa intervenire con una legge ad hoc e non con un decreto che svuoti famiglia e matrimonio dal loro senso.

Riguardo un valore irrinunciabile come la famiglia non è possibile negoziare. Questo non significa discriminare qualcuno, bensì tutelare i diritti di chi non può difendersi da sè.

Per queste ragioni la manifestazione del "Family Day" rappresenta per noi il naturale approdo per contestare il ddl in discussione in Parlamento.

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