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«Su idroelettrico maggioranza fa regalo a Concessionari e scippa a regioni la gestione delle concessioni»

Semplificazioni, Arrigoni e Panza (Lega): «L'emendamento è un regalo sfacciato ai concessionari uscenti e un tentativo di rapina a danno dei territori, soprattutto di quelli montani, molti dei quali a rischio spopolamento»

«È inaccettabile che la maggioranza di Governo voglia demolire l'impianto della regionalizzazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche che fu introdotto nel febbraio 2019 con l'allora decreto Semplificazioni con lo scopo di uscire da troppi anni di stallo (in cui sono stati nulli gli investimenti nel settore), sanare l'infrazione comunitaria in corso e, soprattutto, per rendere giustizia ai territori montani che subiscono lo sfruttamento delle proprie acque per produrre energia. Quello dei parlamentari della maggioranza è un grave intervento a gamba tesa, proprio mentre le Regioni stanno legiferando in proposito, e che rinvia il tutto di almeno altri dieci anni, in attesa di una fantomatica normazione europea da recepire in Italia».

Lo dichiarano il senatore Paolo Arrigoni, responsabile del dipartimento Energia della Lega, e l'europarlamentare Alessandro Panza, responsabile del dipartimento Aree Montane, in merito all'emendamento presentato da una parte della maggioranza nel "Semplificazioni".

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«L'emendamento è un regalo sfacciato ai concessionari uscenti e un tentativo di rapina a danno dei territori, soprattutto di quelli montani, molti dei quali a rischio spopolamento», continuano gli esponenti leghisti. «Si tratta inoltre di un attacco diretto a quella che nei fatti è una prima forma di autonomia regionale in ambito energetico, finalizzato al ritorno del centralismo statale».

«Ricordiamo che la regionalizzazione delle concessioni non solo porta benefici agli enti territoriali (Regioni, Province e Comuni) in termini di risorse economiche e di energia elettrica gratuita per l’erogazione dei servizi pubblici, ma dopo anni di stallo consente di attivare diffusi investimenti nel settore con importanti ricadute economiche e ambientali, anche contro il dissesto idrogeologico. La Lega - concludono Arrigoni e Panza - darà battaglia in Senato e nei territori per evitare che tutto questo si perda. Nell'interesse dei cittadini, ci auguriamo che possa avere al proprio fianco anche i parlamentari di maggioranza che risiedono nelle zone montane».

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