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Malgrate, le minoranze: «In Comune la democrazia non sta di casa»

“Malgrate Più” e “Obiettivo Persona” rivendica «una palese violazione di quelli che sono i nostri diritti»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

I Gruppi Consiliari “Malgrate Più” e “Obiettivo Persona” fanno rilevare che a Malgrate la democrazia non sta di casa.

Durante il Consiglio Comunale del 30 giugno u.s., abbiamo assistito ad una palese violazione di quelli che sono i diritti delle Minoranze. Infatti, sono stati discussi ed approvati, in palese spregio della Legge e del Regolamento Comunale, il Rendiconto dell’Esercizio Finanziario 2019, il regolamento  e aliquote nuova  IMU 2020, regolamento generale delle entrate tributarie,  e rinnovo schema di convenzione tra la Provincia di Lecco e il Comune di Malgrate per la gestione dell’ufficio procedimenti disciplinari in forma associata.

La procedura, tipizzata dal Regolamento del Consiglio Comunale di Malgrate, prevede che prima dell’approvazione gli atti di cui sopra debbano passare preventivamente al vaglio della Commissione Consigliare, e successivamente, tali atti vengano messi a disposizione dei Consiglieri almeno due giorni prima del Consiglio Comunale.

Nel caso in questione, i punti all’Ordine del giorno non sono stati preventivamente trattati dalla Commissione, che non si è nemmeno tenuta (… ndr. per ben due volte la Commissione non è stata convocata regolarmente e al terzo tentativo, siccome in seconda convocazione, non c’era il quorum costitutivo previsto  dal Regolamento). La conseguenza è che nessun atto della Commissione è stato preventivamente messo a disposizione dei Consiglieri che avrebbero dovuto esprimersi alla cieca sui punti di cui  sopra.

I sottoscritti, all’apertura del Consiglio, prima della discussione dei punti all’ordine del giorno in questione, hanno evidenziato le palesi violazioni del regolamento del funzionamento del Consiglio Comunale le quali non avrebbero consentito la  relativa trattazione.

Veniva interpellato  e fatto presente al Segretario Comunale l’impossibilità di trattare tali punti all’ordine del giorno, ma la stessa ha  comunque consentito la trattazione dei punti con motivazioni vaghe e non circostanziate (ndr. un parere del Ministero dell’Interno dissimile dal caso in questione e che non ci è stato dato nemmeno in copia).

Riteniamo questo un fatto particolarmente grave poiché come stabilito dalla legge, Il Segretario Comunale  svolge una serie di compiti, i principali dei quali, sono di collaborazione e di assistenza giuridico-amministrativa nei confronti degli organi elettivi dell’ente, in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo statuto ed ai regolamenti, che come sopra indicato non sono stati rispettati.

Censurabile appare anche il comportamento dell’Assessore al Bilancio, Sig.ra Corti, che ha trattato il Regolamento in Consiglio, pur sapendo che la trattazione era in contraddizione con quanto previsto dal Consiglio. Come pure censurabile appare, il tentativo di far approvare una variazione di bilancio senza nemmeno dare in copia preventivamente il parere del Revisore dei Conti del Comune. Il punto poi è stato ritirato, ma ha dichiarato espressamente che la Giunta farà una delibera d’urgenza. La democrazia è stata palesemente violata e la tutela delle minoranze completamente ignorata, con la conseguenza che si chiedono le immediate dimissioni dell’Assessore al Bilancio del Comune, che non può interpretare e gestire i regolamenti a suo gusto e piacimento.

Gli strumenti ci sono bisogna solo saperli applicare.

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