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Approvata la mozione "antifascismo" in Consiglio Comunale: ma c'è chi non è d'accordo

A sostenere il documento, la maggioranza, la Sinistra e i 5 Stelle. Hanno detto"no" al provvedimento, invece, la Lega Nord e Ncd, secondo i quali la mozione non è uno strumento adatto né necessario

E' già stata approvata in città come Pisa, Pavia, Torino e Siena. Anche a Lecco è arrivata la mozione contro il neofascismo. Il provvedimento, approvato a larga maggioranza, imporrà più controlli sull'utilizzo degli spazi pubblici da parte di quei gruppi che si ispirano al movimento fascista. Dunque, in poche parole, sarà necessario dichiararsi formalmente antifascista per poter chiedere al comune di Lecco, spazi e sale pubblici.

A sostenere il documento, la maggioranza, la Sinistra e i 5 Stelle. Hanno detto"no" al provvedimento, invece, la Lega Nord e Ncd, secondo i quali la mozione non è uno strumento adatto nè necessario. Per Vittorio Gattari, Capogruppo Pd, "la mozione non era emendabile e conteneva a nostro avviso alcune problematiche, mentre abbiamo presento questo ordine del giorno, redatto insieme all'Anpi e al presidente Enrico Avagnina che ringrazio. Per noi l'antifascismo è una cosa seria, e quando dico noi intendo sia il centrosinistra che la città di Lecco".

"Lo scorso 9 dicembre - continua Gattari -  si è tenuta a Como una grande manifestazione per ribadire i valori antifascisti e i principi della Costituzione repubblicana e la più ferma condanna per l'irruzione di un gruppo neofascista alla riunione di un'associazione di volontariato. Condanna che purtroppo non è arrivata da tutte le forze politiche. A conferma che di manifestazioni come quella, di convegni come quello organizzato da Comune di Lecco, Provincia e Anpi, e come anche di questo atto di indirizzo c'è estremamente bisogno. Oltre al consigliere Anghileri, ci tengo a ringraziare anche il consigliere Biagi, che non solo si era fatto promotore del convegno citato, ma aveva anche dato avvio ad un'analisi e un approfondimento sulle possibili modifiche da apportare alle procedure comunali, come ad esempio un regolamento sulle concessioni. Questa amministrazione quindi è già al lavoro per dare attuazione a questo ordine del giorno e confido che si possa lavorare assieme, maggioranza e minoranza, anche sui prossimi passi da compiere. Lecco è medaglia d'argento al valore militare e deve sempre dare attuazione concreta ai valori antifascisti, che devono essere valori di tutti. Questo provvedimento, attraverso le 3 richieste del deliberato, si pone questo obiettivo: 1) promuovere iniziative culturali in collaborazione con le scuole e nei luoghi di aggregazione affinché sia mantenuta la memoria storica; 2) promuovere iniziative che consentano di portare all'attenzione della popolazione il problema di nuovi fascismi e in modo particolare dei soggetti più giovani e vulnerabili; 3) dare mandato alle competenti Commissioni comunali di riformulare i regolamenti comunali (ad esempio occupazione del suolo pubblico, concessione spazi e sale comunali ecc) adeguandoli ai principi sopra esposti al fine di includere, al momento della richiesta di autorizzazione, una dichiarazione esplicita di riconoscimento dei valori antifascisti e di democrazia espressi nella Costituzione italiana".

Con il provvedimento, nella pratica, si chiede alla giunta e al sindaco di promuovere iniziative culturali in collaborzione con istituti scolastici affinchè venga mantenuta la memoria storica, e di promuovere iniziative che consentano di portare il problema di nuovi fascismi (spesso tra i più giovani, ndr) anche all'attenzione della popolazione.

Ma non tutti sono d'accordo. "Dove sta scritto che per avere degli spazi pubblici si deve giurare sulla Costituzione? La libertà di esprimersi non va tolta a nessuno se si rispettano le regole. Io rappresento un movimento in cui i propri esponenti hanno pagato anche con la galera per aver espresso le proprie idee", ha detto Giovanni Colombo della Lega Nord a LeccoNotizie. Mentre per il capogruppo del Carroccio, Cinzia Bettega, il provvedimento è una "strumentalizzazione", perchè "la legge italiana sancisce già questi principi".

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