Sopressione dei comuni sotto i cinquemila abitanti, il no di Nava: "Percorso che non può essere imposto da Roma"
"I processi di aggregazione devono partire dal basso". Critica a Fragomeli, parlamentare firmatario della proposta di legge
Comuni sotto i 5mila abitanti soppressi per legge? Un’ipotesi che non piace a Daniele Nava, sottosegretario regionale agli enti locali: «La proposta di legge sottoscritta, tra gli altri, dall'onorevole lecchese Gian Mario Fregomeli, non mi trova per niente d'accordo per diverse ragioni: Come ho più volte dichiarato, sono favorevole a processi di aggregazione che garantiscano efficienza, risparmi e una migliore qualità dei servizi, ma un percorso di questo genere deve partire dal basso e non essere imposto per legge da Roma».
La critica del sottosegretario ci concentra in particolare sulla specificità del territorio lombardo e lecchese, spiegando che un modello di fusione che può funzionare in un territorio di pianura, come Cremona o Mantova, può non essere adeguato a un territorio montano come le valli bergamasche o quelle lecchesi.
«Inoltre, una prospettiva come quella indicata dalla proposta di legge - sottolinea il sottosegretario - non tiene conto della specificità del territorio lombardo, dove più di due terzi dei Comuni è sotto i 5mila abitanti. Se venisse approvata una norma del genere, l'intero sistema istituzionale lombardo verrebbe stravolto»
I percorsi di aggregazione, secondo l’ex presidente della Provincia, devono partire dal basso: «Regione Lombardia continua a favorire processi aggregativi in grado di produrre risparmi reali e razionalizzazione dei costi, attraverso il confronto e la condivisione con il sistema delle autonomie. E' questo il metodo giusto, grazie al quale, dal 2011, oltre trenta Comuni hanno già completato il percorso di fusione».