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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Pescarenico

“Ponte Vecchio? Ne parliamo da vent'anni. Così non si va avanti”

Filippo Boscagli, capogruppo di Lecco Ideale, parla dei recentissimi problemi che hanno riguardato la viabilità cittadina

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Era il mandato 2001-2006, io ero un neoeletto consigliere tra liceo e primi anni di Università, i Consigli di Zona non solo esistevano ma avevano un peso. Quegli anni erano conditi di grandi opere nei rioni - il rifacimento delle piazze come Piazza Era - lungamente accompagnate da mobilitazioni e dibattiti locali. Per quanto riguarda la zona a bordo Adda che comprende il Ponte Vecchio e Pescarenico, il dibattito si arrichiva di un grande romanticismo incentrato sulla storia e la bellezza. Furono quelli gli anni in cui venne alla luce la possibilità di riqualificare il Convento di Frà Cristoforo, cosa che vide davvero la luce una decina di anni dopo infinite pastoie burocratiche tra Soprintendenza, Diocesi e soldi sempre scarsi.

Furono anche gli anni, e qui arriviamo a noi, in cui si ragionava sul bello. Senza arrivare a Dostoevskij con “la bellezza salverà il mondo”, ma davvero stava esplodendo l'esigenza di valorizzare il tanto del bello cui Lecco è straordinariamente ricca. Lì nacque, senza alcuna ideologia ecogreen ma con enorme romanticismo, la proposta della pedonalizzazione del Ponte Vecchio, peraltro con ancora presenti i marciapiedi a mattonelle di cemento sfasato. Il tema si arenò per una serie di questioni di sana ragionevolezza.

La prima, evidentissima, di carattere viabilistico, con tre ponti e una morfologia cittadina così complessa tra lago e montagne ogni chiusura al traffico è un collasso dell'intera città.

Una seconda motivazione lecchese è l'assoluta inutilità per i pedoni per la stragrande maggioranza della giornata, figuriamoci di notte. Personalmente ho più volte proposto di valutare un concorso d'idee per la pedonalizzazione di una parte del bellissimo e storico ponte ferroviario, collegandolo con la ciclopedonale che ancora manca in zona, a sbalzo sul fiume in stile lago di. Garda. Alla proposta del concorso di idee rivolto a professionisti e studenti che feci nel primo mandato di Brivio il capogruppo PD dell'epoca mi rispose testualmente con un certo disprezzo “figuriamoci se facciamo fare i progetti ai bambini”. Ecco forse, passati dieci anni, possiamo dire con certezza che, se davvero dei bambini avessero fatto progetti, Lecco non sarebbe messa peggio.

Oggi viene riproposta la "pedonalizzazione creativa" nata dalla giusta idea di una mobilità sostenibile che per Lecco oggi è assolutamente insostenibile. Assistiamo a forzature ideologiche - l'auto è sempre male -, già viste con le ciclabili insensate di San Giovanni, senza aver prima risolto nessuno dei problemi né di viabilità né di lecchesi che si dilettano a centinaia nella frequentazione notturna del Ponte. Almeno ci fosse una parvenza di romanticismo e gusto del bello... Il tutto inserito in un contesto di nuova viabilità che, oltre a necessitare di un Master per essere compresa, ha anche reso aride intere vie come Via Ghislanzoni.

Se aggiungiamo l'inesperienza assoluta dell'attuale amministrazione, ecco spiegati i motivi che hanno detonato l'atomica della viabilità in città e il caos assoluto su ogni tema, dalle sedi comunali alle centinaia di migliaia di euro persi per errori sui bandi del commercio e sul Pnrr per essersi dimenticati di fare la domanda...

Un piccolo gesto, che certamente non li manderà a casa ma che potrebbe indurre la giunta a ragionare, è firmare la raccolta firme online sulla viabilità, non condivisibile in tutto ma che dà almeno un evidente segnale: così non si può andare avanti.

Filippo Boscagli
Capogruppo Lecco Ideale

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