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Accorpamento piccoli comuni, il sindaco di Ballabio dice "no"

"Chiediamo alla Regione Lombardia di respingere senza se e senza ma questo progetto"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Il sindaco di Ballabio esprime ferma contrarietà alla proposta di legge sottoscritta da 20 parlamentari piddini finalizzata a cancellare i comuni con meno di 5mila abitanti.

«È una follia, ma non uno scherzo - afferma Consonni - 20 parlamentari del Pd, tra cui il lecchese Fragomeli, hanno presentato una proposta di legge per eliminare di forza i comuni inferiori ai 5mila abitanti. I fautori di questa scellerata iniziativa non si rendono conto neanche dello sconquasso istituzionale che creerebbero: nel lecchese, su 88 comuni ne verrebbero colpiti ben 72, visto che sono solo in 16 al di sopra della quota minima di popolazione concessa dai piddini».

«Un comune come Ballabio - prosegue - coi suoi 4.100 abitanti collocato al 25° posto nella novantina di Comuni della provincia di Lecco non avrebbe possibilità di scampo. Per il Pd, sotto quota 5mila ci si deve accorpare e snaturare. Un provvedimento imposto dallo Stato centrale col tipico autoritarismo da pese di socialismo reale: 24 mesi di tempo per adeguarsi dall'entrata in vigore della legge, poi sanzioni draconiane per il "ritardatari", a partire dalla chiusura dei rubinetti dei trasferimenti erariali».

«Il Pd - conclude Consonni - sta usando tutti gli strumenti a sua disposizione per cancellare l'identità della nostra gente. Adesso c'è chi lavora per obbligare antichi e blasonati comuni come il nostro a formare una nuova fantasiosa entità con altre località. Ma finchè ci sarà questa amministrazione, Ballabio non accetterà il colpo di spugna alla sua storia e alla sua tradizione. Chiediamo alla Regione Lombardia di respingere senza se e senza ma questo progetto di snaturamento della comunità e garantire agli amministratori locali di poter lavorare con fiducia nel futuro mantenendo salde le nostre radici».

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