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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Bellano

"Regione Lombardia si disinteressa delle strutture sanitarie sul territorio"

Il candidato Pd Pietro Radaelli, in presidio all'ospedale di Bellano, chiede un potenziamento del servizio e più in generale dei medici di base

Pietro Radaelli, candidato al Consiglio Regionale per il PD, in presidio davanti all'ospedale di Bellano, "su cui Regione Lombardia, sorda alle esigenze dei cittadini del territorio del lago, continua a decidere di non investire". Il rischio concreto? "La chiusura definitiva" - secondo Radaelli. Per dire no a questa ipotesi l'esponente Dem si è recato presso l'ospedale Umberto I di Bellano anche allo scopo di confrontarsi con gli utenti della struttura e i residenti del territorio.

"Dal dialogo con loro è emersa una preoccupante situazione: il presidio ospedaliero è completamente depotenziato - dichiara Radaelli - Questa situazione causa problemi a un vasto bacino d'utenza, che comprende i comuni dell'Alto lago e della Valsassina. In questa zona il problema del servizio sanitario è molto concreto, oltre all’ospedale a rischio chiusura, anche una forte mancanza di medici di base, in particolare in Val Varrone. Non dimentichiamo tra l’altro che, in provincia di Lecco, esiste anche un altro presidio ospedaliero ai cui gridi d'aiuto Regione Lombardia risulta sorda: il San Leopoldo Mandic di Merate. Qui la carenza di personale, specialmente al Pronto Soccorso, obbliga l’azienda ospedaliera a chiedere dipendenti a società esterne, con costi aggiuntivi".

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"Non stupiscono le condizioni di questi presidi ospedalieri - aggiunge Pietro Radaelli - Non investire nella sanità pubblica è stata una precisa scelta politica di Regione Lombardia per decenni. La pandemia ha evidenziato le crepe già evidenti nel sistema sanitario lombardo. Non potendo rivolgersi ai medici di base, troppo spesso la cittadinanza si riversa per questioni di routine nei pronto soccorso. I consultori familiari e le guardie mediche sono stati ridotti drasticamente per numero e personale. A chi possono rivolgersi i nostri genitori, i nostri nonni malati nel fine settimana? Vanno al pronto soccorso? E cosa dico alle mie amiche che hanno bisogno dell’assistenza ginecologica che un tempo fornivano i consultori? Mandiamo le ragazze di vent’anni dai medici privati a 100 euro a visita? - si chiede infine l'esponente Dem - È necessario un progetto a lungo termine che miri a risolvere i problemi strutturali della sanità pubblica in Lombardia".

In queste ultime settimane di campagna elettorale, Pietro Radaelli prenderà parte alla tavola rotonda con i rappresentanti delle professioni sanitarie del nostro territorio, tra cui Giuditta Pacchiarini, presidente del comitato Mandic, insieme al candidato presidente Pierfrancesco Majorino martedì 31 gennaio alle ore 16 presso la sala civica di viale Lombardia a Merate. 

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