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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Alcuni parlamentari lasciano Sel: la risposta del partito

Dopo la recente fuoriuscita di un gruppo di deputati dal partito di Sinistra Ecologia e Libertà, la federazione lecchese del partito esprime il proprio giudizio

Durante la discussione di martedì 1 luglio degli iscritti al partito di Sinistra Ecologia e Libertà della federazione di Lecco, a Barzago, la federazione vuole esprimere, attraverso questa lettera, il proprio giudizio relativo alla recente fuoriuscita di un gruppo di deputati dal partito.

 

L’assemblea degli iscritti di Sel Lecco esprime forte preoccupazione e un netto dissenso rispetto alle motivazioni che sono state rese note in questi giorni a riguardo all’uscita dal partito da parte di un gruppo di parlamentari.

"Fermo restando il rispetto verso posizioni politiche che non condividiamo, ci lascia sgomenti il modo cui questa decisione è maturata. Di fatto ci siamo sentiti espropriati dalla loro scelta di evitare ogni tipo di confronto e dibattito in merito alla vicenda".

E continuano: "Abbiamo assistito a un dibattito tutto verticistico e autoreferenziale all’interno di un gruppo dirigente nazionale che non è riuscito a estendere la discussione a tutto il partito. Dibattito, tra l’altro, di cui siamo sorprendentemente venuti a conoscenza dalla lettura dei giornali e dalle notizie di stampa senza nessun nostro coinvolgimento. Questo ha generato in noi non solo sgomento e perplessità ma anche risentimento.

Ricordiamo, agli onorevoli Titti di Salvo e Luigi Lacquaniti, che se sono stati eletti lo devono anche, a chi come noi, sul territorio con passione e sacrificio ha portato avanti una campagna elettorale su una linea politica da tutti condivisa. E’ proprio su questa linea politica che hanno ottenuto il consenso.

Ora, ben consapevoli della libertà di mandato di ogni parlamentare, ci sentiamo di richiedere a chi se ne è andato un gesto di responsabilità, rispetto e coerenza che scaturisce dal fatto del prendere atto di non rappresentare più la base che gli ha eletti e di valutare quindi l’opportunità di una loro permanenza in parlamento.

E’ quanto mai opportuno metabolizzare il fallimento del progetto “Italia Bene Comune”, ma questo non vuole assolutamente dire che Sinistra Ecologia e Libertà abbia esaurito la sua missione politica originaria e che anzi, questa, deve essere rilanciata rimanendo nel campo largo della sinistra e creando le condizioni per un governo di cambiamento.

Per questo motivo auspichiamo che l’iniziativa di Sel nei Comitati della lista Tsipras continui, convinti come siamo che questo sia uno dei luoghi dove trovare forze capaci di mettersi in gioco per rafforzare il campo di una sinistra di governo che vada ben oltre un improbabile costituente a sinistra ma che si configuri come il luogo per individuare comuni azioni di iniziativa politica su specifici temi.

Per noi rimane immutato l’obiettivo della costruzione di un governo di cambiamento che non può prescindere dal rapporto con il Partito Democratico quale interlocutore principale per la costruzione di un rinnovato centro sinistra. Siamo però convinti che ciò si potrà realizzare solo se sapremo fare una netta opposizione al governo Renzi, un governo frutto di “larghe intese” è antitetico al nostro concetto di governo di cambiamento e incapace di dare risposte concrete e risolutive ai reali problemi delle fasce più deboli della società italiana.

A conferma di queste nostre posizioni, più che le parole, sono il modo in cui abbiamo operato nelle recenti elezioni amministrative locali, dove l’alleanza con il Partito Democratico sia in regione Lombardia sia in tutta la nostra provincia Lecchese è stata tutta tesa alla costruzione di governi locali di centro sinistra. Il tutto è stato da noi vissuto senza alcun elemento di contraddizione, poiché non ci interessa occupare poltrone bensì contribuire a favorire prassi di “buona politica” capace di ben amministrare comuni e regioni in antitesi con destre e populismi.

Infine riteniamo importante che la “conferenza programmatica e d’organizzazione”, che la recente assemblea nazionale ha previsto per il prossimo autunno, sia un’occasione vera per far partecipare la base e le sue strutture territoriali (valorizzandone le esperienze migliori) al fine di definire sia la linea politica sia nuove modalità organizzative. Vi è la necessità di un gruppo dirigente diffuso, condiviso, che risponda direttamente a chi ha dato il mandato e con la possibilità per i mandatari di richiedere una verifica sul mandato stesso", concludono dalla federazione di Lecco di Sel.

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