Lungolago minimal, progetto più caro: “I conti non tornano”
Corrado Valsecchi, capogruppo di Appello per Lecco, contesta il milione di euro speso per procedere con la progettazione
Un milione di euro per progettare il nuovo lungolago di Lecco. 929.899,47 euro per la precisione, come rivelato da Corrado Valsecchi: il capogruppo di Appello per Lecco, assessore ai tempi del concorso d'idee promosso durante la giunta Brivio II, torna sul progetto mostrato alla cittadinanza durante la recente seduta della Commissione, concentrandosi questa volta sull'esborso economico per la messa su carta di quella che sarà la nuova cartolina offerta a residenti e turisti.
“La situazione del lungolago si è un po' complicata e va fatta necessariamente chiarezza. Ho dovuto dopo la Commissione, promossa nelle settimane scorse, chiedere l'ennesimo accesso agli atti per capire meglio e studiare i documenti. Volevo cioè capire come fosse stato possibile su un progetto vincolante come quello relativo al "Waterfront Città di Lecco", vincitore di un concorso pubblico molto partecipato dai professionisti, essere arrivati a sostenere la necessità di promuovere una sorta di manutenzione straordinaria che, ovviamente, migliora il lungolago, ma si allontana molto dal progetto premiato e originario. Come ho detto in Commissione, fermo restando che nessun partecipante al concorso faccia causa o ricorso contro il Comune, una manutenzione straordinaria che sistemi la pavimentazione e gli arredi del lungolago è la benvenuta”, spiega Valsecchi.
“Quello che mi ha colpito è la cifra rivisitata degli oneri lordi della progettazione. Nell'agosto del 2021, il compianto architetto Davide Cereda firmò una determina dirigenziale - la numero 1091 per un importo di 606.359,52 euro - per la progettazione completa dei lavori di riqualificazione del lungolago, seguendo il progetto originario. Quindi attività alla progettazione definitiva ed esecutiva, coordinamento della sicurezza, direzione e contabilità dei lavori di "riqualificazione del waterfront Città di Lecco con affidamento al raggruppamento temporaneo di professionisti con mandatario lo studio dell'architetto Paola Viganò, vincitrice del concorso d'idee". Ora scopro che c'è stata una rimodulazione in aumento a favore dell'affidamento di ben 323.539,95 euro, più del 50% del costo progettuale convenuto nel 2021 e che prevedeva sicuramente un maggior impegno professionale per dar vita a una vera riqualificazione del nostro lungolago in un'operazione che aveva impegnato e coinvolto il Comune assieme ad associazioni datoriali e professionali con una giuria di spessore internazionale”, rammenta l'ex assessore.
“I conti non tornano”
“Se quel progetto non si può più realizzare, se la Giunta ha deciso di fare altro, con un impatto molto più modesto e sicuramente meno impegnativo del progetto originario, perché dobbiamo spendere circa 930mila euro anziché 606mila, onnicomprensivi di un lavoro sicuramente più faticoso per i professionisti e lo studio Viganò? Sono domande che faccio pubblicamente perché il Consiglio comunale si terrà solo a fine mese, dopo due mesi di vacanza per mancanza di ordini del giorno. Come si può evincere da questa mia nota, gli argomenti sui quali dibattere mi sembra ci siano: probabilmente non è interessante portarli alla luce, quindi chiedo solo di fare chiarezza perché anche su questa vicenda, purtroppo, i conti non tornano o si fa fatica a comprendere la motivazione per la quale il Comune abbia deciso di rimodulare il corrispettivo professionale a fronte di un'evidente semplificazione delle prestazioni necessarie per dare corso alla progettazione stante l'eliminazione di aspetti specialistici strutturali e impiantistici strettamente connessi alla piscina a sfioro inizialmente prevista”, contesta in chiusura il capogruppo di Appello per Lecco.
