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Presidio davanti alla Prefettura di Lecco per dire "Fermare la strage, subito"

Nel tardo pomeriggio di oggi, martedì 21 aprile, presso la Prefettura di Lecco si è tenuto un presidio organizzato dal Comitato “Noi tutti migranti” di Lecco per sensibilizzare la popolazione nei confronti delle recenti stragi avvenute nel mar Mediterraneo.

Il Comitato “Noi tutti migranti” di Lecco, per sensibilizzare la popolazione nei confronti delle recenti stragi avvenute nel mar Mediterraneo, hanno organizzato nel tardo pomeriggio di oggi, martedì 21 aprile, un presidio davanti alla Prefettura di Lecco.

"In una settimana - spiegano i convenuti - più di mille morti in due stragi annunciate. Stragi che hanno responsabilità precise: le scelte politiche e le leggi dei governi dell’UE (compreso quello italiano) che consegnano le persone in cerca di protezione nelle mani dei mercanti di morte. Aumentando controlli e mezzi per pattugliare le frontiere non si fermeranno le stragi come dimostra quest’ultima tragedia, in cui i morti potrebbero addirittura essere 900, avvenuta a poche ore da quella che ha portato a morire altre 400 persone. Chi scappa per salvare la propria vita e quella dei suoi cari non si ferma davanti al rischio di morire in mare. Non c’è più tempo da perdere. Si aprano subito vie d’accesso legali, canali umanitari, unico modo per evitare i viaggi della morte".

"Il governo italiano, - concludono gli intervenuti al presidio - in attesa che sia la Ue a farsene carico, riattivi subito un programma di
ricerca e salvataggio in tutta l’area del Mediterraneo. Chieda contemporaneamente all’UE di farsi carico di un programma di ricerca e salvataggio europeo. Si sospenda il regolamento Dublino e si consenta alle persone tratte in salvo di scegliere il Paese dove andare sostenendo economicamente con un fondo europeo ad hoc l’accoglienza in quei Paesi sulla base della distribuzione dei profughi. Questi morti non consentono a nessuno di perdere tempo e continuare a pronunciare parole vuote. Sono persone in carne e ossa. E invece sembrano fantasmi".

"Da quando è stata cancellata la missione "Mare Nostrum" - interviene poi Alberto Anghileri candidato sindaco a Lecco - si è registrato un picco di decessi nel mar Mediterraneo con almeno 1600 morti nelle ultime settimane. Un numero quasi 100 volte superiore allo stesso periodo dell’anno scorso quando era attiva la missione di ricerca e soccorso oggi sostituita dal programma di controllo delle frontiere denominato “Triton. Tutto questo avviene sia per una situazione di forte instabilità in Libia e come conseguenza dei diversi conflitti che si registrano in Medio Oriente e nel continente africano (Iraq, Siria, Afghanistan, Yemen, Nigeria, Somalia, Eritrea, Sudan) e sia per le migliaia di migranti che sfuggono da carestie, fame e povertà".

"L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati - ha concluso poi Anghileri - assiste complessivamente oltre 50 milioni tra rifugiati e sfollati in tutto il mondo. Numeri destinati a crescere in maniera esponenziale nei prossimi mesi per via del moltiplicarsi dei conflitti che colpiscono anche il cuore dell’Europa. Secondo stime dell’ONU dall’inizio della crisi in ucraina circa 430 mila profughi si sono riversati oltre il confine in Russia. L’Europa tutta è negligente, nulla è stato fatto nonostante i proclami: dalla Libia si parte lo stesso e il numero dei morti è drasticamente aumentato. Occorrere un'azione concordata dell'Europa e misure urgenti da assumere urgentemente. A questo va aggiunto un intervento delle organizzazioni internazionali come l'Onu per stabilizzare la situazione in Libia e nella risoluzione dei conflitti che imperversano in Medio Oriente e in Africa. Ma soprattutto è necessario costruire un’Alleanza per salvare vite umane".

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