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Si raccolgono le domande per i 1.500 euro del "Bonus famiglia 2019"

Il provvedimento si rivolge alle famiglie con Isee non superiori a 22mila euro, residenza in Lombardia da cinque anni e in stato di "vulnerabilità" e "fragilità"

Da oggi, 17 gennaio 2019, le famiglie con Isee non superiori a 22.000 euro, residenza continuativa in Lombardia da 5 anni e in stato di "vulnerabilità" e "fragilità" (in cui la donna si trovi in stato di gravidanza, o in caso di adozione) possono presentare domanda per ottenere i 1.500 euro del "Bonus famiglia 2019". Nell'eventualità di gravidanze o adozioni gemellari, il genitore riceverà un contributo moltiplicato per il numero dei figli. La misura è alternativa ad analoghe iniziative comunali e statali.

Lo prevede la delibera approvata il 26 novembre 2018 dalla Giunta della Regione Lombardia su proposta dell'assessore alle Politiche per la famiglia, Genitorialità e Pari opportunità Silvia Piani, con uno stanziamento complessivo di oltre 5,4 milioni di euro.

Il Bonus - ricorda l'assessore Piani - resterà attivo fino al 30 giugno, è sperimentale ed è stato studiato per allargare la platea dei richiedenti».

Come presentare la richiesta

La domanda di contributo può essere presentata esclusivamente online, sulla piattaforma Bandi online (indirizzo www.bandi.servizirl.it), a partire da quando la gravidanza è documentabile. È necessario registrarsi o autenticarsi al sito attraverso il Sistema pubblico di identità digitale (Spid) o la Carta nazionale/regionale dei servizi (Cns, Crs), allegando la scheda di avvenuto colloquio per la valutazione dello stato di vulnerabilità.

L'assessore Piani: «Importante sostenere le famiglie»

«Siamo consapevoli - aggiunge l'assessore Piani - dell'importanza di sostenere le famiglie che sono in attesa di un figlio o in caso di adozione. Sulla base delle "risposte" valuteremo quindi se e come rivedere la norma nell'ambito del processo di aggiornamento della legge n. 23/99 in materia di Politiche per la famiglia, per rendere organiche e strutturali le iniziative che hanno riscosso particolare successo e che sono state apprezzate dai concittadini lombardi per efficacia e concretezza».

La ripartizione delle risorse tra le Ats

Le risorse sono già state assegnate alle Ats, in base al numero di donne residenti, in età compresa tra i 15 e 49 anni, e al numero di nascite risultanti dall'ultimo dato Istat disponibile, secondo questa ripartizione:

Bergamo: 615.903 euro;
Brianza: 650.717 euro;
Brescia: 638.750 euro;
Insubria: 755.189 euro;
Milano: 1.904.203 euro;
Montagna: 175.034 euro;
Pavia: 272.352 euro;
Val Padana: 394.010 euro.

In funzione le centrali di monitoraggio degli ospedali di Lecco e Merate

«Ricordo - conclude l'assessore Piani - che il compito di istruire le domande, verificare i requisiti e
liquidare i contributi nei limiti del budget assegnato, è stato affidato proprio alle Agenzia di tutela della salute (Ats), in collaborazione con la rete dei soggetti pubblici e privati (Comuni, Centri di Aiuto alla Vita, Consultori accreditati e a contratto) presenti nei diversi territori».

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