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Salute

«La realtà ospedaliera nel Lecchese è un'eccellenza: la manterremo tale»

L'insediamento di Paolo Favini, commissario dell'Asst Lecco che eredita l'incarico da Stefano Manfredi, passato all'Istituto Tumori di Milano. «Qui ottimi risultati»

«Sono qui per mettermi a disposizione e capire le necessità di un'eccellenza come la realtà ospedaliera di Lecco, una delle punte di alto livello della sanità lombarda».

Si è presentatio così Paolo Favini, nuovo commissario dell'Asst Lecco che subentra a Stefano Manfredi, trasferitosi all'Istituto Tumori di Milano con la stessa mansione. Favini, classe 1996, nato a Lodi, ha esercitato la professione di medico anestesista dal 1981 al 2007, abbracciando successivamente la carriera manageriale. L'ultimo incarico in Regione Lombardia, in qualità di direttore generale Reddito di autonomia e inclusione sociale.

Pazienti cronici a cura del Sistema sociosanitario

«La sanità lombarda sta cambiando pelle con la Legge regionale 23/2015 riguardante la riforma del sistema sociosanitario - ha spiegato Favini nel primo incontro con i giornalisti, venerdì pomeriggio - Arrivo in una struttura, e intendo Lecco con tutti i suoi presidi, che sta dando ottimi risultati. Ho trovato molti colleghi validi, alcuni dei quali conoscevo, e lavorerò nel solco della continuità con quanto svolto da Manfredi. Ho già ricevuto il benvenuto del direttore dell'Ats Brianza Giupponi, col quale lavorerò a stretto contatto».

Favini, sposato con Riccarda e padre di due figlie (una laureata in Scienze motorie, l'altra in Medicina), appassionato motocicilista (e guzzista), è tifoso interista. E proprio sull'aspetto di "squadra" si è soffermato. «Premesso che devo imparare a conoscere bene l'ospedale di Lecco, so di essere in una grande eccellenza che deve aiutare a fare rete nella presa in carico dei pazienti cronici, ben supportata dai medici di base. Mi sembra che questa realtà sia esportabile in altre piazze lombarde in cui si guarda a Lecco come un esempio virtuoso».

Cura delle aritmie senza Raggi X

In attesa di conoscere i piani del nuovo Governo, la sanità deve fare i conti con i progressivi tagli subiti negli ultimi anni. «Purtroppo siamo chiamati a fare di più con meno risorse a disposizione - è stato il commento del neocommissario - perché le necessità della popolazione aumentano così come l'investimento richiesto da una medicina sempre più tecnologica. Lecco deve mantenere alcune eccellenze settoriali che richiamano il cosiddetto "turismo sanitario" anche da fuori regione».

Il suo incarico, come quello di tutti i suoi colleghi lombardi, scadrà il prossimo 31 dicembre 2018. «Ve lo state chiedendo, lo so - ha chiosato Favini - Non sono qui di passaggio ma intendo restarci a lungo».

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