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Approvata mozione per chiedere al Miur la soluzione del problema delle maestre diplomate prima del 2002

Proposta in Consiglio regionale da Barbara Mazzali (FdI): «Circa cinquemila maestre lombarde con grande esperienza potrebbero perdere il lavoro entro la fine dell'anno scolastico: è assurdo»

Farsi carico del problema dei docenti, diplomati prima del 2002, che potrebbero essere licenziati entro giugno 2020. Lo chiede la mozione presentata da Barbara Mazzali (Fratelli d'Italia) e approvata nella serata di martedì dal Consiglio regionale (55 voti favorevoli e 10 astenuti), che impegna il Presidente della Giunta ad attivarsi presso tutte le sedi competenti «er risolvere in modo equo una vicenda che si trascina da tredici anni, sulla base di decreti ministeriali e di ricorsi con esiti opposti». 

Avviare il bando per l'assunzione di 50mila docenti

La mozione, la cui discussione ha chiuso i lavori d'aula, ha recepito una modifica proposta dalla consigliera Gigliola Spelzini (Lega) e i primi quattro punti di una mozione sullo stesso argomento presentata dal consigliere Andrea Fiasconaro (Movimento 5 Stelle) e con alcune richieste al Governo: recepire l'intesa Miur-Sindacati del 18 ottobre 2019; salvaguardare i rapporti di lavoro in corso dei docenti diplomati magistrali lombardi; svolgere in futuro un concorso pubblico per diplomati magistrali; avviare il bando di concorso per l'assunzione di 50mila docenti.

«Le insegnanti che vogliamo accanto ai nostri figli sono quelle che mettono nel loro lavoro dedizione, esperienza e amore. Per questo è assurdo che tante brave maestre rischino il posto di lavoro, pur avendo già dedicato tanti anni ai loro alunni», commenta Barbara Mazzali.

Sono circa 5mila le maestre che in Lombardia si trovano ad aver maturato anni di esperienza senza però possedere un adeguato titolo. L'ultima sentenza che stabilisce l'inidoneità all'insegnamento è quella del Tar del Lazio, ma già  nella primavera del 2018 l'Avvocatura di Stato aveva espresso il proprio parere, confermando la sentenza del Consiglio di Stato, che a dicembre 2017 aveva deciso di escludere dalle liste a esaurimento le insegnanti che avevano conseguito il diploma magistrale prima del 2001/02.

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«Negli anni ci sono state varie interpretazioni della legge, con il risultato che a oggi la norma prevede che il diploma magistrale sia abilitante, ma non sufficiente per essere inseriti nelle graduatorie, che si sono chiuse nel 2008. Queste sono diventate da permanenti a esaurimento (Gae) e solo chi aveva fatto ricorso in quel periodo vi è stato inserito con riserva. Queste rappresentano la principale via di accesso all'iscrizione al ruolo, dunque alla cattedra fissa. Lo stesso è stato fatto con le precarie storiche».

Adesso stanno arrivando i licenziamenti di queste insegnanti, che si ritrovano senza lavoro, senza stipendio e con anni di fatiche buttati al vento. «Ho parlato con le loro rappresentanti e conosco lo sconforto che stanno provando - proaegue Mazzali - Per queste valide professioniste ho presentato la mozione e ho lottato perché il Consiglio regionale se ne occupasse. Per loro e anche per gli studenti e per i genitori: gli alunni hanno il diritto di avere continuità nel programma educativo e le famiglie devono sapere che la scuola può garantire loro il meglio».

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