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Giovedì, 28 Marzo 2024
Scuola

Sfida sui tavoli di biliardo, il Liceo Grassi batte il Medardo Rosso

Si sono svolti al club "La Dolce Vita" di Mandello i Giochi studenteschi provinciali. Lo Scientifico di Lecco supera l'Artistico e accede alla fase regionale

Il biliardo come matera di studio. Non è un'esagerazione, ma il progetto varato dalla Fibis (Federazione italiana biliardo sportivo) in 14 regioni d'Italia, per un totale di 60 istituti scolastici che hanno aderito al "Progetto Biliardo e scuola" coordinato in Lombardia da Walter Ugolini.

Non è esente il nostro territorio, con il Liceo scientifico "Grassi" e il Liceo artistico "Medardo Rosso" di Lecco che da un paio d'anni hanno introdotto il biliardo nelle ore di attività didattica e hanno appena dato vita ai Campionati studenteschi. Sedici alunni delle due scuole, otto per parte, si sono sfidati sabato mattina sui tavoli del Cbs "La Dolce Vita" di Mandello. Ad accompagnarli i professori di educazione fisica Giampaolo Testori (Grassi) e Gabriella Lunghi (M. Rosso) con l'istruttore federale Domenico Mezzera.

Alla fine di una lunga serie di partite, si è aggiudicato il titolo provinciale il Grassi, con il risultato di 8-5. I parziali: 4-4 nell'Italiana cinque birilli, 4-0 per lo Scientifico nelle gare a coppie e 0-1 per l'Artistico nella staffetta. Il Grassi accede così alla fase regionale, dove potrà schierare - a discrezione dei docenti - i propri migliori quattro studenti.

Uno sport con principi di fisica e geometria

Forse in pochi lo sanno, ma gli studenti utilizzano un libro di testa fornito dalle scuole in cui vengono descritte postura, modalità di brandeggio e analisi delle forze e delle spinte, in ossequio a formule e principi di fisica che caratterizzano il biliardo, così come calcoli matematici e geometrici.

Gli insegnanti di educazione fisica possono frequentare corsi Fibis e acquisire il brevetto di istruttore studentesco. In alcuni istituti l'attività inizia a diventare curriculare, con un voto finale assegnato agli studenti.

«Il mio sogno - spiega il coordinatore del progetto Walter Ugolini - è vedere un giorno sorgere dei centri federali, nei quali possano crescere i giovani avvicinandosi a questa bellissima disciplina, che un tempo si poteva praticare quasi ovunque mentre ora è molto meno diffusa».

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