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Cringe, cosa significa il termine social approvato dall'Accademia della Crusca?

Il termine Cringe spopola sul web ed entra a far parte della lingua italiana grazie all’Accademia della Crusca. Vediamo origini e significato

Questa cosa è cringe: quante volte abbiamo sentito o letto questo termine negli ultimi mesi? Sui social media e, in particolare, tra i giovani si usa sempre più spesso questo termine, ormai diventato virale e riconosciuto anche dall’Accademia della Crusca. L’autorevole istituzione l’ha infatti inserita nella sua sezione di “lingua italiana”, nella sottocategoria elenco delle parole nuove.

Il significato della parola non è immediatamente intuibile per tutti, ma il gergo del web ha fatto presto breccia nel linguaggio quotidiano degli utenti tanto da incontrare l’approvazione istituzionale dell’Accademia della Crusca.

La parola indica una situazione e un contesto particolarmente imbarazzante, fuori luogo, che riassume una situazione di disagio. Deriva dall’inglese: to cringe, che si può tradurre appunto con il termine imbarazzante o sensazione di imbarazzo, riferito a scene e situazioni concepite come imbarazzanti da chi le osserva.

Sui social è esploso lentamente attraverso l’utilizzo di meme e video (tra Facebook, Instagram e TikTok) fino a entrare nel gergo quotidiano degli utenti online e non solo: ecco perché è diventata una parola pronta a entrare nel vocabolario italiano.

La prima comparsa della parola cringe sui social risale al 2012, su Twitter, ma il periodo di affermazione è molto più recente.

In Italia si è particolarmente diffusa nel 2020, tanto da essere oggetto di studio da parte dell’Accademia della Crusca, che ne sottolinea anche i derivati: cringissimo sup. ass.; cringiante part. pres. con valore agg.; cringiare v.; cringiata s.f.

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