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Tenta di accoltellare un giocatore in panchina, l'Aurora: “Estranei all'aggressione”

La storica società lecchese si difende dalle accuse mosse dal giudice sportivo: “Faremo ricorso”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

La Società Sportiva G.S. Aurora San Francesco, rispetto al tanto riprovevole quanto grave episodio accaduto durante la partita di calcio del Campionato Regionale, che vedeva opposta la propria squadra Juniores con i pari grado appartenenti all'Associazione Calcio Lissone, disputatasi sul campo n.1 lo scorso 5 Aprile presso il Centro Sportivo il Bione, episodio che sta avendo ampia eco sulla stampa locale, intende precisare quanto segue.

Follia sul campo da calcio: cerca di accoltellare un giocatore seduto in panchina

Innanzitutto ribadisce la propria siderale distanza da ogni comportamento violento, stigmatizzando per di più una deplorevole condotta inusitatamente pericolosa e delinquenziale accaduta fuori dal Centro Sportivo, nell’area ad esso limitrofa, adibita a Luna Park e, pertanto, fuori dal controllo e dalla responsabilità di Aurora San Francesco, sebbene l'episodio abbia, loro malgrado, coinvolto alcuni giocatori dell'A.C. Lissone che, seduti nella loro panchina, venivano minacciati da un soggetto che, in evidente stato di alterazione e presumibilmente armato di coltello, dal piazzale del Luna Park tentava di scavalcare le recinzioni poste a bordo del campo di gioco con l'evidente intenzione di avventarsi su alcuni calciatori ospiti, avendo pure presumibilmente inferto con il proprio coltello un fendete che trapassava la rete di recinzione fino a bucare la protezione in plexiglass posta a presidio del retro della panchina che ospitava i giocatori. 

Atteso che, sulla scorta del fatto che un giocatore tesserato con la scrivente società, allarmatosi per gli accadimenti in divenire, si avvicinava alla recinzione per tentare di calmare l'esagitato aggressore da lui presumibilmente conosciuto al di fuori tuttavia dell'ambito calcistico, il direttore di gara reputava, con fin troppo facile e qui contestato sillogismo, il pericoloso soggetto non un avventore del Luna Park ma un supporter della scrivente calcistica Aurora San Francesco, asserendo nel proprio referto come la stessa fosse rea, in forza di responsabilità oggettiva, per i fatti occorsi nelle vicinanze del campo da gioco ad opera di soggetti erroneamente ritenuti suoi tifosi. 

Al di là dell'ingiusta accusa dell'arbitro, poi fatta propria anche dal giudice sportivo, i cui due fondamenti risultano inveritieri non trattandosi né di supporter della scrivente società né di aree sotto il controllo di una società sportiva, Aurora San Francesco, che già nell'immediatezza dei fatti denunciava l'accaduto chiedendo alle forze dell'ordine di prontamente intervenire per assicurare alla Giustizia quello che a tutti gli effetti si dimostrava un pericoloso aggressore, ritiene doveroso evidenziare con la presente nota, con malcelata amarezza come, oltre che ingiustamente punita dal Giudice Sportivo, continua ad essere mediaticamente "tirata in ballo" quale soggetto in qualche modo correo o, quantomeno, accondiscendente con i gravi fatti sopra precisati.

Tale visone, tuttavia, non solo è destituita di ogni fondamento ma è anche contraria a tutti i valori che, con dedizione, Aurora San Francesco e i suoi preziosi aiutanti, tutti volontari animati da vero spirito altruistico, s'impegnano quotidianamente a riaffermare in una realtà che sempre di più parrebbe ingrata e impermeabile a tutti gli sforzi compiuti di pervaderla di sano spirito sportivo, come dimostrato da quest'ultimo assurdo episodio.

Ribadendo allora la nostra assoluta estraneità all’evento, presenteremo a breve, con il nostro Legale, ricorso al referto del Giudice Sportivo nonché istanza all'Autorità Giudiziaria per dar seguito alle indagini, comunque rivolgendo un accorato invito a tutti coloro che stanno facendo informazione a rispettare, sia nei contenuti che nella forma, una società sportiva di chiara ispirazione cattolica e solidaristica, se possibile evitando di associare con ammiccante sensazionalismo persone che delinquono a chi sul territorio ha sempre fatto, o almeno ha tentato di fare, attività sociale prima che sportiva, facendo del rispetto di tutte le persone la propria missione.

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