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Calcio, il Caravaggio passeggia sulle macerie del Lecco

Basta un tempo ai bergamaschi per mettere in ghiaccio la gara (0-3). Nella ripresa segna Riva su rigore ma la reazione si esaurisce lì

Andare in "missione" di questi tempi è già complicato. Andarci senza tre pedine come Crocetti, Rigamonti e Matic, unite a un "Rigamonti-Ceppi" in palese disarmo e concentrato su chi non c'è, è praticamente impossibile. Ci hanno provato i giocatori della Calcio Lecco a convertire la rabbia accumulata in forza positiva, ma contro il Caravaggio, squadra modesta ma ben messa in campo, è arrivato un altro scappellotto sulla testa, di quelli che fanno male ma neanche troppo visto che la situazione è complessivamente già compromessa. Da tempo. I blucelesti, privi dei tre sopracitati causa "ammutinamento" definitivamente sfociato sabato mattina e conseguente borsa consegnata ai magazzinieri, durano sette minuti contro gli ordinati bergamaschi e poi, nonostante lo sforzo ci sia, soccombono altre due volte prima del termine di frazione. Che quanto appena detto sia vero lo testimonia il rientro in campo condito dal rigore conquistato e trasformato in rete, ma che le difficoltà non siano ad ora sormontabili è un dato oggettivamente non contestabile: quella dal dischetto rimane l'unica conclusione in porta in tutta la gara. Problemi decisamente più forti dell'impegno profuso, una situazione ormai incacrenita da anni sei di malagestione. Risultati e classifica sono quasi solo degli accessori che appesantiscono un ambiente già moscio e demotivato. Chi paga e pagherà, forse già il prossimo primo dicembre, sarà solo la Calcio Lecco 1912 e, a cascata, tutti coloro che le vogliono bene.

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