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Calcio: un grande Lecco fermato dai rigori. Scudetto all'Avellino

La lotteria dal dischetto premia la squadra campana dopo 90 minuti equilibrati. Al gol di Capogna risponde Morero. I blucelesti sbagliano quattro tentativi ma ricevono l'applauso dei tifosi

Il Lecco non è fortunato: i blucelesti sbagliano quattro rigori su quattro tentativi e consegnano all'Avellino lo Scudetto dei dilettanti al termine di una partita molto equilibrata al "Renato Curi" di Perugia. 

Gli uomini di mister Marco Gaburro non possono comunque recriminare, né si può imputare loro qualcosa. Anche la finale è stata giocata al massimo dell'impegno e con grande qualità: giusto e meritato l'applauso reciproco, a fine match, con lo spichio di supporter giunto ancora una volta da Lecco per sostenere la squadra.

Sul campo va in scena una finale bloccata nel primo tempo, con i blucelesti a fare la partita e gli irpini a ripartire cercando la velocità degli attaccanti: in un paio di occasioni De Vena si trova a tu per tu con Safarikas, bravissimo a dire no. Dall'altra parte tiro di Capogna, fuori. Nella ripresa le 48 ore di distanza dalla semifinale si fanno sentire e i ritmi calano. Di Paolantonio sfiora il vantaggio, così come Segato direttamente da calcio d'angolo.

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Il Lecco la sblocca alla sua maniera al 9': combinazione spettacolare Pedrocchi-Silvestro-D'Anna e palla da sinistra per Capogna che non sbaglia. Passano soltanto cinque minuti e Santiago Morero, il capitano degli irpini, realizza di testa da punizione con una palombella che beffa Safarikas.

Si va così ai calci di rigore. Il Lecco li sbaglia tutti: palo di Segato, parato quello di Pedrocchi, palo di Lisai e traversa di Fall. All'Avellino bastano i gol di Morero e Di Paolantonio (nel mezzo il rigore di Pepe, parato) per festeggiare il titolo tricolore. Il Lecco torna a casa con gli applausi del proprio pubblico e negli occhi una stagione sontuosa culminata con la promozione in Serie C attesa da sette anni. È mancata soltanto la ciliegina sulla torta.

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