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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Lecco festeggia i 100 dello stadio "Rigamonti-Ceppi" con i ricordi dei protagonisti

Da Carlo Rizza, nipote di Mario Ceppi, fino ai giocatori di ieri e oggi: il Tempio ha tagliato il traguardo il 15 ottobre

Blucelesti riuniti per festeggiare nuovamente i 100 anni dello stadio “Rigamonti-Ceppi” di Lecco. Dopo l’apposizione della targa sul muro esterno dell’impianto, a Teatro Invito si è tenuta la serata amarcord, con i protagonisti blucelesti di oggi e degli anni passati a confronto sull’importanza del Tempio per il calcio nostrano, inaugurato il 15 ottobre 1922 e passato dalle molteplici modifiche che l’hanno portato alla forma attuale. Serata presentata da Marco Corti e Oscar Malugani, mentre in prima fila si è presentata la delegazione bluceleste composta da mister Luciano Foschi, Vedran Celjak, Matteo Battistini e Andrea Malgrati, oltreché dal responsabile della comunicazione Filippo Gianotti. Immancabile Gabriele “Lele” Ratti, con lo storico capitano e recordman di presenze Lorenzo Marconi e Mauro Borghetti al suo fianco.

“Non festeggiamo la storia solamente di uno stadio, ma anche della città che nel 2023 farà cento anni di vita. Alla Calcio Lecco dico grazie per quanto fa anche a livello educativo”, ha introdotto il momento il sindaco Mauro Gattinoni prima di lasciare ampio spazio a Carlo Rizza, nipote di Mario Ceppi e a sua volta presidente pro tempore durante la malattia dello zio, poi omaggiato con una maglia bluceleste: “La famiglia Ceppi nasce con nonno Eugenio, trapiantato da Milano per amore. La nascita del nuovo sport a Lecco ha portato ad affiancarlo al canottaggio: il nonno è stato presidente dal 1922 in avanti, il campo del Cantarelli era parte della casa Ceppi, in brevissimo tempo è stato trovato l’accordo per trasformare i prati in un campo di calcio”. L’ex presidente bluceleste ha raccontato anche alcuni degli aneddoti, come quelli legati alle mille scaramanzie del sicur Mario o agli arrivi di Abbadie e Gotti, entrambi giunti sulle sponde del Lario perchè scartati dalle rispettive squadre a causa di alcuni problemi ai polmoni poi risolti.

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