La Samp tracolla, ma Conti rivede la luce: in gol 1711 giorni dopo
L'ultima rete del terzino di Lecco risaliva al 13 maggio 2017, giorno di Atalanta-Milan terminata in parità
Torna ad assaporare la gioia del gol Andrea Conti. Il terzino destro nato a Lecco il 2 marzo 1994 è passato nei giorni scorsi Milan alla Sampdoria: il 10 gennaio ha sostenuto anche il primo allenamento con la squadra guidata dal suo mentore Roberto d'Aversa, esonerato pochi giorni dopo. Giusto qualche giorno dopo la chiusura del trasferimento a titolo definitivo è scoccata anche l'ora del debutto: 12' in campo contro nella sconfitta Torino (1-2), preludio al cambio di guida tecnica; nella città della Lanterna è atteso il ritorno mister Marco Giampaolo. Martedì 18, invece, ecco il ritorno in campo da titolare ad anni di distanza dall'ultima volta: i blucerchiati sono stati ammutoliti dalla Juventus di Manuel Locatelli allo ‘Stadium’ (4-1), ma per Conti è arrivata, al 63', la gioia agrodolce del gol, quello del momentaneo 2-1, a 1.711 giorni di distanza da quell'Atalanta-Milan (1-1) del 13 maggio 2017; un bel destro a incrociare, solo sporcato da Mattia Perin, che ha baciato il palo e si è insaccato alle spalle del portiere bianconero.
Prima di trasferirsi in Liguria, durante la stagione regolare aveva disputato solamente 12' con la maglia del Milan, dov'era tornato dopo il poco proficuo prestito a Parma: 11 presenze e 809' in totale, con l'obbligo di riscatto sfumato a causa della mancata conquista della permanenza in massima serie da parte dei ducali.
“Un gol per la rinascita”
“Non mi ricordavo più come si segnava - ha dichiarato Conti ai canali ufficiali della Sampdoria -, credo che l’ultima volta fosse in un Atalanta-Milan, ma di tanti anni fa. Non mi sono neanche ben reso conto di aver segnato, per questo non ho esultato. Ne ho passate tante e spero che questo gol sia l’inizio della mia rinascita. Mi sono sentito bene in campo, era tanto tempo che non giocavo così. Stasera ci aspettava una partita difficile – analizza il numero 13 -, affrontavamo un avversario tra le più forti. Abbiamo fatto il possibile, malgrado le vicissitudini degli ultimi giorni. Dopo il mio gol ci abbiamo creduto, avendo anche un’occasione. Se fosse entrato il 2-2 sarebbe stata un’altra partita. Ci servirà per avere più consapevolezza, tornando a casa per affrontare domenica”.
Andrea Conti: ascesa e doppio infortunio
Parte dagli oratori di Lecco e passa all'allora Ac Lecco, oggi Calcio Lecco 1912, all'età di 9 anni, Conti passa alla Virtus Malgrate Valmadrera dopo il fallimento delle Aquile e lì viene notato da Paolo Rota, scopritore di tanti calciatori lecchesi, che lo porta all'Atalanta: 10 anni con la Dea, la trafila nelle giovanili e la prima esperienza da grande a Perugia (Serie C), con tanto di promozione in cadetteria al termine di un campionato esaltante. Ed è proprio in Serie B che l’anno seguente consuma il suo secondo campionato da pro: è il Lanciano che crede in lui e con ben 24 presenze aiuta la squadra a salvarsi tranquillamente in cadetteria.
Calcio, in Serie A brilla la stella lecchese di Andrea Conti
Fa rientro a Bergamo ed esplode: 14 presenze e 2 gol il primo anno, 33 presenze, 8 goal e la qualificazione in Europa League al termine dell'annata che gli vale la chiamata della Nazionale prima e del Milan poi, che se lo accaparra per 27 milioni di euro. La stagione parte tra grandi aspettative, mi si ferma subito: a metà settembre 2017 il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro fa crack per la prima volta, aprendo un calvario lungo un anno e mezzo, interrotto solo parzialmente a novembre 2018, quando scese in campo con la Primavera, e definitivamente nella serata di venerdì 22 febbraio 2019.
Il Milan, però, sceglie di non puntarci più con il passare del tempo: con Giampalo prima e Pioli poi il feeling è anche buono (26 presenze, 2 assist e anche la fascia da capitano), ma nel 2020/2021 le opportunità sono ridotte al lumicino (2 gettoni) anche a causa di qualche noia fisica di troppo. La storia recente l'abbiamo descritta: prestito al Parma, ritorno a Milanello e, ora, il tentativo di ritornare a essere protagonista con la gloriosa maglia blucerchiata.