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Burgada vince il suo quinto Giir di Mont

La 22esima edizione della sky marathon di Premana ha visto l'indiscussa superiorità dello spagnolo dominare sulle alpi lecchesi

Il Giir di Mont e i “corridori del cielo” hanno emozionato ancora una volta le alpi di Premana.
Accompagnati dal torrente Varrone, sostenuti dall'ambiente semplice ma autentico, e per questo maestro di vita, degli alpeggi, messi alla prova dalle tre impegnative salite, gli skyrunner hanno dato vita a quello che è, e dovrebbe essere in qualunque contesto sportivo, il vero valore di un atleta: il confronto con i propri limiti di essere umano, fisici e di tenuta psicologica, in un contestuale confronto con la forza, a volte dura a volte dolce, della Natura.
Il Giir, quindi, si è riconfermato una delle gare più partecipate e seguite del calendario italiano e internazionale di skyrunning. Il numero di partenti lo dimostra, 351 nella mini skyrace “Trofeo Pro Loco Premana” di 20 km, 501 nella “classica” sky marathon di 32 km che ha visto impegnati i Top Runner, così come il numero di persone presenti lungo tutto il percorso a incitare gli atleti.

Giir di Mont 2014 ©Frigerio-Castelnovo/LeccoToday

A salire sul podio è stato lo spagnolo Kilian Jornet Burgada, che con una prestazione stratosferica, e l'incredibile tempo di 3:12:36, ha vinto il suo quinto Giir incoronandosi di fatto re della specialità. Con un distacco di quasi dieci minuti, il rumeno Alin Zinca ha conquistato il secondo posto, subito seguito dal norvegese Thor Ludvigsen.
Tra le donne, la prima a tagliare il traguardo è stata Emelie Forsberg (4:06:25); a completare il podio femminile ci hanno pensato Emanuela Brizio e Silvia Rampazzo.
Grazie alle riprese in diretta di Rai Sport è stato possibile comprendere che il senso di partecipare ad una sky race non è solo o tanto “arrivare primo”, quanto piuttosto arrivare, cimentarsi con i soli mezzi dati dalla resistenza delle proprie gambe e della propria intima consapevolezza di potercela fare.
Questo alto valore sportivo ed umano è esaltato inoltre dal fatto che anche quest'anno il Giir di Mont fa parte del Walk of Life di Telethon, un sodalizio significativo in cui il sudore di un cammino si sposa idealmente alla fatica della ricerca scientifica per tagliare il traguardo di una cura per le malattie genetiche.
Kilian Burgada ha commentato così la sua vittoria: “Sono molto soddisfatto, il Giir di Mont  è una gara speciale per me, qui ho iniziato a farmi conoscere, qui ho disputato sfide importanti e poi amo questo percorso perché c'è tanta gente che ti sostiene lungo la corsa.”.
Alla domanda come riesca a sfiorare con una incredibile leggerezza il terreno mentre corre su pendii con un dislivello minimo di 2000 m, Burgada risponde con il sorriso del bambino cresciuto e abituato a correre tra i monti di Lles de Cerdanya (Catalogna): “Allenamento”.
Un allenamento, ma anche un talento, che tutti gli appassionati di sky marathon sperano possano portarlo a battere la soglia delle 3 ore alla prossima edizione del Giir.
L'immagine più bella di questa edizione, tuttavia, resterà l'ammirazione che Kilian ha dimostrato ad Antonio Gianola, l'ultimo corridore della mini sky race e 85 primavere sulle spalle, nel doppiarlo, fermandosi a sostenerlo e ad applaudirlo: un simbolico passaggio di testimone che permetterà al Giir di Mont di non avere mai fine.

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