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Tra correnti contrarie e meduse: l'orgogliosa Traversata dello Stretto di Camilla Viganò

La nuotatrice di fondo brianzola settima al femminile nella storica gara tra Messina e Reggio Calabria. «In certi punti nuotavo da ferma. Una medusa mi ha punto due volte, ma non potevo fermarmi»

Più forte delle correnti, delle meduse, di una gara che ancora non conosceva. Camilla Viganò, 20 anni, brianzola, a lungo tesserata per la Canottieri Lecco e ora per la Effetto Sport, domenica ha sfidato le numerose difficoltà della Traversata dello Stretto (giunta alla 54^ edizione) riuscendo con grande orgoglio a giungere al traguardo.

La talentuosa nuotatrice di fondo ha partecipato per la prima volta in carriera alla storica gara in acque libere, con partenza da Punta Faro (Messina) e arrivo a Villa San Giovanni (Reggio Calabria). La Traversata dello Stretto quest'anno ha visto ai nastri campioni del calibro di Simone Ercoli, vincitore in 1h 06'41", Samuel Pizzetti e Federico Vanelli (che hanno completato il podio), tra le donne Valeria Cutrupi (prima in 1h 18' 36"), Ilaria Raimondi e Fabiana Lamberti.

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Viganò ha ottenuto un lusinghiero 30° posto generale, settima nella classifica femminile, in 1h 45' 04". «È stata molto dura però tutto sommato è andata bene, non mi aspettavo una cosa del genere - ha raccontato a LeccoToday - Non mi ero posta obiettivi particolari. Cinque chilometri di solito li faccio in un'ora ma in realtà con le correnti contrarie abbiamo nuotato circa sette chilometri. In alcuni punti nuotavo da ferma pur senza accorgermene, me lo ha raccontato mio padre che mi seguiva in barca».

Le difficoltà per Camilla non sono arrivate soltanto dalle correnti. Ha dovuto fare i conti anche con le meduse. Anzi, per l'esattezza con una che le ha (poco simpaticamente) dichiarato guerra. «Sono stata punta due volte, la prima in faccia e poi sulla spalla. Purtroppo in quel momento mi sono fermata, faceva malissimo, ma non volevo mollare, mancavano soltanto mille metri al traguardo. Le acque dello Stretto sono piene di meduse».

Viganò è l'unica partita alla volta di Messina dal nostro territorio. Nonostante fosse alla prima esperienza nello Stretto, si può considerare già una veterana delle gare in acque libere. «Quest'anno ho fatto le traversate di Mandello, Piona, Sirmione e ora lo Stretto. Certo, il lago ha l'acqua più pesante, nel mare ti senti leggero anche se c'è il problema delle correnti molto forti. A ottobre parteciperò a una gara in Liguria, anche se adesso, per almeno tre settimane, non voglio più toccare l'acqua (ride, ndr)».
 

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