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Calcio, un altro colpo di scena: Di Nunno versa la caparra, il Lecco è salvo

L'imprenditore brianzolo ha dato mandato ad Angelo Battazza di versare i 25mila euro necessari per ottenere la proroga. Asta fissata al prossimo 9 giugno

Si, alla fine il cambio di scenario e prospettive è avvenuto. La busta presentata da Angelo Battazza intorno alle 11 di lunedì 29 maggio potrebbe aver cambiato vita presente e futura del Calcio Lecco 1912. Il lecchese ha infatti consegnato presso la Cancelleria del Tribunale di Lecco i 25mila euro necessari per convincere il curatore Mario Motta a fissare un'altra data in cui tenere l'asta fallimetare: la data "x" si sposta quindi alle 12.30 di venerdì 9 giugno.

Cos'è successo da venerdì a oggi? Che Paolo Di Nunno, imprenditore di origini pugliesi, ha deciso di rompere gli indugi e versare la caparra; il curatore e il giudice Colasanti hanno preso atto del rinnovato interesse, concedendo così altri dieci giorni di tempo per preparare soldi e incartamenti. Inutile dire che l'edificio di corso Promessi Sposi è stato preso d'assalto dai tifosi, che, compostamente, hanno riempito il secondo piano del Tribunale, in attesa di consocere il futuro della società bluceleste.

Spettatori interessati anche quelli della Talent Scout Italia ASD, che hanno stazionato fuori dall'ufficio di Colasanti per tutta la mattina. Il cambio di prospettive li rimette potenzialmente in gioco: nonostante il comunicato diramato venerdì, infatti, le rinnovate tempistiche li mettono nelle condizioni di cercare ulteriori finanziamenti. Da segnalare, infine, la presenza dei vari Ronchi, Djibo, Dejori e Cataldi, che hanno vissuto trepidamente le due ore abbondanti che hanno preceduto la decisione.

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