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Sabato, 20 Aprile 2024
Sport Mandello del Lario

Il Caimano del Lario sogna la fuga da Alcatraz

L'atleta lecchese Leo Callone ha parlato a Canzo della nuova impresa che vorrebbe intraprendere: a nuoto dall'isola della celebre prigione fino alla baia di San Francisco

Leo Callone, nuotatore lecchese diventato celebre per molte imprese sportive, sogna ora la "Fuga da Alcatraz". Il Caimano del Lario - questo il suo soprannome - ha incontrato nei giorni scorsi il pubblico di Canzo per parlare del libro e del film a lui dedicati. Nell'occasione ha parlato del suo nuovo progetto nelle acque del Pacifico, dall'isola del celebre e disumano verso la baia di San Francisco. 

Una vicenda umana e sportiva quella di Callone, illustrata nel libro “Bracciate per la vita” scritto dal giornalista Stefano Cassinelli, e resa viva attraverso il film “100 milioni di bracciate” per la regia di Donatella Cervi prodotto da Mediacreative sugli schermi dal dicembre 2016 nelle sale di Lombardia e oltre. Un prodotto indipendente che non ha mancato di attirare giudizi positivi dalla critica e relativi ambiti premi.

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Dall'Azerbaigian all'Argentina, il pubblico ha ricevuto emozioni mosse dalla vita personale e atletica del nuotatore mandellese. La più recente presentazione a Canzo  dove si è parlato delle vittorie del Caimano del Lario, su tutte la traversata del canale della Manica in 13 ore e 7 minuti stabilendo un record mai registrato. Il film della Cervi, mostra anche con grande attenzione e delicato approccio l'altra faccia della medaglia. Passaggi della vita privata di Leo Callone, che molto lo hanno toccato e provato intimamente. La morte per incidente del giovane figlio Nicola, la cui scomparsa ha spinto l'atleta mandellese ad aprire un ospedale in Guatemala intitolandolo alla sua memoria.

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Presente nella sala canzese, il Caimano con la regista Cervi (nella foto sopra), ha risposto alle domande del pubblico a fine proiezione. «Un tuo sogno nel cassetto?» tra gli interrogativi, e pronta la risposta di Callone - «Mi piacerebbe nuotare in quel braccio di mare del Pacifico che separa la terra ferma dal carcere di Alcatraz, in un raggio di 2.040 metri. Ho visto varie volte il film della famosa evasione, e mi è rimasto impresso nella mente. Quella traversata nasconde molte insidie, prime fra tutte le gelide temperature dell'acqua. Vedremo se sarà possibile organizzare questa esperienza».

A volere la serata con il film sulla vita e le imprese sportive di Leo, l'assessore alla cultura del Comune di Canzo, Giovanna Gerosa. Significativa ed apprezzata la presenza di Fabrizio Turba sottosegretario di Regione Lombardia, già sindaco del comune Comasco.

(Si ringrazia Alberto Bottani per la collaborazione)

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