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Micheli: «Amareggiato per il caso Mornati»

Il presidente della Canottieri Moto Guzzi sulla decisione del Tribunale antidoping: sentenza sproporzionata.

È stato uno dei suoi mentori. Lo ha visto crescere, raggiungere grandi traguardi. E adesso non si dà pace nel vederlo squalificato quattro anni per doping.

Livio Micheli, presidente della Canottieri Moto Guzzi, è davvero sorpreso per quanto accaduto a Niccolò Mornati, che nel sodalizio mandellese ha mosso i primi passi nel mondo del canottaggio.

«Sono proprio amareggiato - spiega Micheli - Conosco Niccolò da talmente tanto tempo che non posso, non voglio credere che abbia tradito lo sport in questo modo. Non è un ragazzino, ha una lunga carriera alle spalle e una grande esperienza. Ha sbagliato, forse fidandosi di qualcuno, ma resto convinto che non sia stata una sua decisione».

La maxisqualifica inferta dal Tribunale nazionale antidoping, quattro anni contro la richiesta di due da parte del procuratore, non convince il numero uno della Canottieri Moto Guzzi. «C'è stato un evidente accanimento, è un'esagerazione. Pare abbiano voluto dare un esempio nella lotta contro il doping, in cui io credo ciecamente, intendiamoci, ma quattro anni sono davvero tanti».

Chi è vicino a Mornati in queste ore racconta di un ragazzo distrutto, che non ha perso soltanto le prossime Olimpiadi di Rio, ma molto di più.

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