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"Il fiume che sale", il video della spettacolare transumanza di 3.200 pecore a Lecco

Lo splendido filmato è stato realizzato da Carlo Limonta e promosso dall'associazione "Upper" guidata da Sergio Vaccaro

L'arrivo dalla Brianza dirette a Olginate, poi la salita a Consonno, il passaggio in zona Galbiate fino allo spettacolare attraversamento di Lecco all'alba per approdare nel verde della Valsassina dove si trovano tuttora. Protagoniste della storica transumanza dello scorso sabato 23 maggio ben 3.200 pecore, un evento "bucolico" seguito da tantissime persone.

Dopo aver pubblicato foto e cronaca di quella giornata, vi proponiamo ora questo splendido filmato realizzato anche con l'ausilio del drone dal videomaker Carlo Limonta. Le immagini sono impreziosite dalle musiche degli Ouroborus e accompagnate dal un testo descrittivo dal titolo "Il fiume che sale" che ben illustra la giornata della storica transumanza che ha coinvolto tre greggi di pecore. 

Transumanza a Lecco: il maxigregge ha completato il suo viaggio verso la Valsassina

Il lavoro di Limonta è stato ripreso e reso noto dall'associazione Upper, "Un Paese per Star Bene" di Monte Marenzo che sul proprio sito internet dedicato a informazione e approfondimenti - grazie agli articoli dello staff guidato da Sergio Vaccaro - promuove da tempo eventi, associazioni e bellezze del territorio. Tra queste non poteva mancare questa spettacolare invasione di pecore nel capoluogo della nostra provincia e nei paesi limitrofi. Ecco il filmato e il testo firmato da Limonta e Vaccaro.

Il fiume che sale

Svegliarsi nella paglia con ancora addosso il freddo della notte.

Appena viene la luce si riparte.

Sono le sei del mattino e le greggi che hanno passato l’inverno in Brianza, ora tornano verso le montagne.

Siamo alle porte di Lecco e c’è l’Adda da attraversare.

3.200 pecore, divise in tre greggi, percorrono il ponte Azzone Visconti che da sette secoli è lì.

E da più di sette secoli la transumanza si ripete, sempre uguale e sempre diversa.

Diversa quest’anno per quel che ci sta accadendo.

Ci aggrappiamo alla bellezza ed alla calma di questo spettacolo bianco per dimenticare un po’ quel nero che ci ha oppresso per mesi.

Il fiume di lana copre le strade in silenzio. Non è rumore lo zoccolio o il loro belato. E’ solo un sussurro che non ti vuole svegliare.

Le pecore sono guidate dai cani e da pastori gentili e fieri. Nei loro visi puoi scorgere quel senso di umiltà e nobiltà, unito a quel carattere forte che invita gli automobilisti a sorridere e per una volta a non arrabbiarsi per il blocco.

I veicoli che si trovano sul percorso sono avvolti da questo fiume bianco. Che importa se la merce arriverà un minuto in ritardo!  

Le tre greggi ritornano alla montagna e su a Ballabio ognuno sceglierà la sua valle, il suo alpeggio dove trascorrere l’estate.

Così la montagna continua ad essere generosa con la pianura, perché regala acqua, ossigeno, legnami, pietre e prodotti che mani sapienti sanno creare. 

Andare e poi tornare.

Questo è la transumanza: legare la pianura alla montagna.

Eccole là ora le montagne, così verdi.  L’erba è cresciuta ed attende.

La città è ormai alle spalle.

E quel fiume che sale l’ha accarezzata. 

Clicca qui per leggere la cronaca del lavoro su "Il fiume che sale" scritta da Sergio Vaccaro

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